domenica 24 aprile 2005

Il nuovo matrimonio spagnolo: una scelta o una provocazione?

Ci siamo. E’ arrivato. Adesso il Codice civile spagnolo è completo. Accanto al matrimonio cattolico (unico e indissolubile), di fianco a quello cristiano (plurimo e ripetibile), oltre a quello musulmano (fino a quattro mogli, ripudiabili e sostituibili) è arrivato l’ultimo, quello omosessuale (polivalente e intercambiabile). Tutti a questo punto hanno la possibilità di scelta e a ognuno è permesso di fare a piacimento la sua scelta, come al supermercato, in cui i prodotti sono tutti e subito disponibili per tutti i generi e i desideri possibili. Cosa si vuole di più? Questi i fatti. E passiamo alle opinioni. Non sappiamo se essere sbalorditi o indifferenti. In ogni caso non siamo sicuramente disinteressati alla questione. Quindi, pensiamo di dover dire la nostra, che naturalmente è la nostra opinione e come tale possiamo essere in disaccordo con quella degli altri. La decisione, a nostro parere, non è né tragica, né comica. E’ semplicemente grave. La decisione è stata troppo frettolosa. E si sa che "gatta frettolosa fa i gattini ciechi". A nostro parere la legge poteva benissimo essere approvata successivamente, pensandoci di più e meglio, emendata nelle parti forti e sfumata in quelle più rivoluzionarie. Non credo che si sarebbe perduto molto. Un atteggiamento più eticamente consapevole sui temi religiosi è una scelta sempre intelligente, soprattutto quando a fare la legge è un governo contrario ai religiosi. Ma gli spagnoli, lo sappiamo, hanno una gran fretta di stupire. Hanno grandi tradizioni, sono una bella, dinamica e straordinaria nazione. Ma un po’ più di calma, suvvia, non poteva non fare loro che bene. Ma così non è stato. Quindi, crediamo che la legge sia stata voluta in questi termini perché essa soddisfaceva una esigenza politica di discontinuità con il vecchio governo di Aznar, e male ha fatto il legislatore spagnolo a volere tutto e subito. Ma veniamo alle critiche che la interessano. Il Governo spagnolo è libero di prendere la decisione che crede. Certamente si assume una grande responsabilità. E non si tratta di bruscolini. Qui c'è in ballo la conservazione o la distruzione della famiglia, perchè la legge votata dal Parlamento spagnolo non si può non dire che non danneggia la famiglia così come è sempre stata considerata l'unione di un papà e di una mamma. Poi, si è liberi di votare tutte le leggi che si vogliono. Ma l'iniquità della legge sta proprio in questo: che è sbagliato utilizzare i termini "famiglia" e "matrimonio" nel senso non semantico del termine. In un vocabolario, per famiglia si intende l'unione di una donna e di un uomo, con l'obiettivo di "mettere su famiglia", nel senso di creare figli e habitat "familiare", non certo l'associazione tra persone che non possono procreare. Questa aggregazione tra persone omosessuali è possibile, per carità. Ma è un'altra cosa! Con questa legge, sicuramente viene meno una peculiarità relativa alla tradizione della “cattolicissima Espagna”! Isabella di Trastámara, Regina di Castiglia, in questo momento, si sta dimenando nella tomba e non avrebbe approvato. Temiamo che il Governo Zapatero abbia voluto copiare, in negativo, gli atteggiamenti simili del Governo Berlusconi il quale, a colpi di maggioranza in Parlamento, si è lanciato in una riforma costituzionale che potrebbe diventare la pietra tombale della sua esperienza governativa. Prevediamo una simile difficoltà per il Bambi spagnolo. A nostro giudizio non si può decidere un fatto così epocale con una decisione a maggioranza, per giunta risicata, senza aver consultato, con un referendum, il popolo. Fin qui le osservazioni sono di carattere politico. Dal punto di vista sociale abbiamo un elenco di critiche che presentiamo in forma schematica. Primo. In Spagna non esistono più i papà e le mamme, il marito e le mogli. Sono stati aboliti per legge, a causa della incoerenza di queste "vecchie" categorie con le nuove. Se non è una baggianata questa, per favore, diteci, che cos’è una baggianata? Secondo. Se la decisione Zapatero è quella giusta, allora in tutti i secoli, anzi i millenni precedenti, tutte le società hanno sbagliato a non introdurre il matrimonio gay. Non sembra un po’ presuntuoso? Terzo. Se il modello vincente sta nell’aggregare persone dello stesso genere e natura, anche un club potrebbe essere considerato una nuova famiglia. E’ serio metterla su questo piano? Quarto. L’adozione di bambini da parte di omosessuali può essere mai concepita come significante quando la natura non è legittimata a essere l’elemento di base della famiglia? Oppure è un ripiego, come quello di adottare una cagnetta o un micio per evitare la solitudine? Quinto. E’ giusta una legge che elimina di fatto la possibilità di avere sorelle e fratelli? Sesto. Obbligare per legge i mariti a lavare i piatti, sparecchiare la tavola, cambiare i pannolini al pupo per legge mi sembra una di quelle che i siciliani chiamano “minchiata”. Ci fermiamo qui. Ma non vorremmo essere nei panni dei “genitori” spagnoli gay quando i loro bambini adottati, diventando grandi, capiranno che sono stati presi in giro da una legislazione che dire allegra, offende i gestori di onoranze funebri. Già, questa legge ci sembra che sia un funerale. Il funerale della tradizione e delle radici di un popolo straordinario. Speriamo che una legge così estremista in Italia non si approvi mai. Almeno una volta saremo più "civili" degli altri popoli europei. Naturalmente: "our opinions do not necessarily have to be true".
Zeno

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Carissimo Zeno,
ho letto il tuo blog sul cosiddetto matrimonio gay legalizzato dal governo Zapatero. Be', francamente trovo eccessive, perfino un po' fraudolente, le considerazioni che tu svolgi. A un certo punto scrivi: "Qui c'è in ballo la conservazione o la distruzione della famiglia, perchè la legge votata dal Parlamento spagnolo non si può non dire che non danneggia la famiglia così come è sempre stata considerata l'unione di un papà e di una mamma." La legge voluta dal parlamento spagnolo attenterebbe alla famiglia quale noi tutti conosciamo, minandone la sopravvivenza futura? Via, si tratta di un'enormità, di un'affermazione clamorosa "pour epatér le bourgeois". Il cardinale Lopez Trujillo, a proposito dell'approvazione della succitata legge, ha esclamato: "Ma allora, tutti gli uomini di tutti i tempi che hanno pensato la famiglia come l'unione di un uomo e di una donna, si sono sbagliati?" La domanda stupefatta del prelato è davvero stupefacente, perchè presuppone, chissà poi perche', che ammettere il matrimonio gay significhi ritenere "sbagliata" la famiglia eterosessuale. Come se includere nella legalità un costume di minoranza dovesse, in se', mettere in discussione il costume di maggioranza. Naturalmente nulla di simile consegue dalla decisione del governo Zapatero. Forse il vero pensiero debole, quale emerge dal tuo post, e quale sembra essere quello della "Iglesia catolica", consiste nel leggere negli stili di vita altrui (minoritari) un'insopportabile minaccia ai propri, e nel paventare decadenza, quando non disordine e contagio, quando si concede anche alla "diversità" di esistere alla piena luce del diritto. Oppure no?
Aleko

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