mercoledì 6 aprile 2005

Quando si dice che se si è invasati si perde il senso della misura.

Ieri sera il Presidente del Consiglio si è gentilmente concesso alle telecamere alla presenza di alcuni suoi avversari politici in un incontro televisivo non annunciato. Quando ieri sera abbiamo acceso il televisore, quasi quasi non osavamo credere ai nostri occhi. A conoscenza del fatto che il Presidente del Consiglio aveva dichiarato più di una volta che non avrebbe accettato più confronti televisivi con i suoi oppositori, abbiamo pensato di avere le traveggole. Poi, vedendo che l’immagine televisiva non andava via ed era persistente sullo schermo e che non era il frutto delle nostre allucinazioni, abbiamo pensato che avesse concesso al conduttore del terzo canale televisivo, lo stesso privilegio che di solito il premier lombardo concede all’altro più noto giornalista televisivo, che lo intervista con fare cardinalizio. Sempre più incuriositi abbiamo creduto di ascoltare la solita intervista personale. Grande è stata la nostra meraviglia quando abbiamo visto inquadrare nello stesso studio le facce note dei suoi avversari politici. Attirati ancor di più, abbiamo seguito il dibattito con interesse crescente, fino ad arrivare al culmine del prodigio quando il Presidente Berlusconi, incalzato dai suoi avversari, ha ammesso che il Governo è stato battuto perché, ha detto testualmente, “la sinistra ha creato nel paese una struttura parallela, contraria al Governo, che è il risultato della scelta dei poteri forti che operano”, udite udite, “nella televisione, nella magistratura e nelle scuole superiori”. Ora, passi che la Magistratura ce l’abbia con lui e lo indaghi sistematicamente per una serie di gravi reati. Passi, altresì, sebbene con maggiore difficoltà, che l’opposizione abbia delle televisioni private e personali di proprietà (a noi non risulta). Ma che nel paese ci siano dei poteri forti che si manifestano come “truppe pericolose e sovversive” nascoste tra i banchi delle scuole secondarie superiori, intenti a mettere in difficoltà nientepopodimenoche il Presidente del Consiglio dei Ministri ci sembra un racconto di fantascienza comica, che è un genere letterario ancora tutto da scoprire. Come persone che hanno una certa frequentazione degli istituti scolastici siamo rimasti di stucco. Dunque, ora diventano chiari alcuni aspetti surreali della questione. Ecco perché, per esempio, il Ministro della P.I. non rinnova il contratto ai docenti scaduto da ben sedici mesi: perché questi ultimi sono un pericoloso covo di “brigatisti della cultura”, forti del loro potere di persuasione nella società, che hanno la capacità di mettere in difficoltà il Governo. Capperi! Non l’avevamo capito. Adesso però, prendiamo nota che sono stati scoperti. Certamente non avranno più la possibilità di nascondersi tra i banchi di scuola contenenti le merendine dei nostri figli studenti, con i loro strumenti offensivi consistenti nei pericolosi libri di testo, in grado di scardinare l'ordine costituito concepito dal capo del Governo. Tra poco, saranno prede delle forze dell’ordine. Rimane loro soltanto la possibilità di andare all’estero, in esilio, meglio se nella Francia laicista, e non nuocere più. Noi pensiamo che se le elezioni regionali hanno permesso all'opposizione di dare una sonora lezione al partito del Presidente del Consiglio, un motivo c’è stato. Ed è stata l’incapacità del Capo dell'Esecutivo che ragiona a nostro parere secondo schemi mentali eccessivamente ridotti all’essenziale, manichei, del tipo "bianco o nero", che vanno bene quando si devono prendere decisioni in una azienda ma che non servono per mandare avanti una istituzione pubblica complessa come è lo Stato repubblicano. Ecco spiegate le ragioni di una sconfitta annunciata. Abbiamo già detto altre volte che se il Presidente del Consiglio non cambia registro sarà inesorabilmente bocciato! Bocciato non da un covo di terroristi insegnanti e bidelli, ma dal corpo elettorale nelle prossime elezioni nazionali. Chi vivrà, vedrà.

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