domenica 9 novembre 2008

Non diamo a Cesare quel che non è di Cesare.

Il Ministro della P.I. del governo Berlusconi ha presentato in Parlamento il decreto che modifica alcuni aspetti del funzionamento dell’Università. Apriti cielo. E’ successo il finimondo. Proteste, cortei, manifestazioni. Insomma, una reazione sproporzionata, inutile e dannosa. Perché? Noi pensiamo che la sinistra non sia ancora pronta per governare questo paese, perché sembra sia ancora ferma a prima della caduta del muro di Berlino. I suoi sembrano atteggiamenti settari, da immobilismo ideologico, sterili, che non propongono alternative valide in grado di contrastare l’azione del governo. In poche parole, la sinistra ancora non è uscita dalla sconfitta elettorale inflittale da Silvio Berlusconi appena sette mesi fa. E passiamo alle nostre opinioni in merito al post di oggi. Com’è noto, in questo blog, noi non abbiamo mai avuto pregiudizi o tabù verso chicchessia. Per noi, il centrosinistra e il centrodestra sono due schieramenti pari sul piano della dialettica politica. Noi giudichiamo solo con il metro della efficacia e della rettitudine delle proposte politiche e dei relativi comportamenti politici. Dunque, non ci si aspettino preclusioni verso nessuno. Discutiamo pertanto, brevemente, di questa riforma universitaria, tenendo fuori le questioni ideologiche. Lo facciamo a modo nostro, con modalità pragmatica e concreta, mediante tre brevissime analisi. Lo scopo è quello di far emergere la stupidità della posizione del centrosinistra sulla “questione Università”.
Ecco in sintesi il senso del “decreto Gelmini”.
1) Più borse di studio agli studenti meritevoli;
2) Più premi per gli atenei virtuosi e più penalizzazioni agli atenei che sperperano il denaro;
3) Più trasparenza e correttezza nella nomina dei componenti delle commissioni d’esame.

Analisi dei tre punti.
-Nel primo caso tutti gli studenti meritevoli ma privi di mezzi saranno aiutati e non solo economicamente a studiare nel loro percorso di formazione. Vi sembra poco? Se si è contrari a questo aspetto vuol dire che si è scopertamente in malafede. Vuol dire che si ha un’idea dell’Università che è fuori dalla logica o, peggio, si è mascalzoni nell’affermare che questa norma è sbagliata. Vorrebbe dire sostenere la tesi di quegli studenti fuori corso a vita, che hanno finora vissuto come parassiti nelle varie facoltà, sfruttando le cariche politiche universitarie e facendo politica, spesso violenta, nelle piazze. Lo studente deve studiare, perché l’Università è un luogo di cultura e di studio e non un posto dove si fa violenza e ideologia.
-Nel secondo caso le Università con bilanci in perdita non potranno più bandire concorsi per docenti e personale amministrativo. Vi sembra poco? Per esempio l’Università di Messina ha acquistato recentemente un quadro pagandolo 80000 euro per abbellire una sala. E’ o non è uno scandalo e uno spreco di denaro pubblico?
-Il terzo caso è il più interessante sotto il profilo del metodo, che evidenzia una sconcertante e personalissima concezione della sinistra nel difendere la morale e l’etica del mondo universitario. Si tratta della più clamorosa conferma dell’idea che la sinistra, invece di privilegiare le norme etiche nei criteri di assunzione, in realtà le contrasta. La norma contenuta nel decreto è una norma anti-imbroglioni perché viene ostacolata in modo consistente la pratica del nepotismo nelle assunzioni clientelari del personale all’Università! Finora l’attuale legge, che non è mai stata modificata da alcun governo di centrosinistra, compresi i due governi Prodi e quello di D’Alema, prevede che le commissioni vengano formate con i voti dei baroni i quali dopo aver nominato gli amici degli amici come commissari di concorso hanno il via libera per pilotare l’assunzione di figli, nipoti, pronipoti, cugini, etc. Vi sembra poco avere eliminato questa prassi con la modifica che le commissioni devono essere nominate per sorteggio? Certo il metodo del sorteggio non è il più perfetto. Ma intanto è meglio iniziare con questo. L’importante è cominciare a svuotare l’acqua dall’acquario dove nuotano a loro agio gli imbroglioni di professione. Il resto si vedrà.Concludiamo con una domanda: “perché queste tre semplici regolette non sono state approvate in Parlamento dai governi di centrosinistra”? Non sapete rispondere? Rispondiamo noi al posto vostro, con una provocazione: perché il centrosinistra, di cui l’attuale Pd è la parte più consistente, si oppone da sempre alla politica del merito nella scuola e nell’Università! Solo gli arroganti e i demagoghi possono sostenere che le tre norme del decreto Gelmini facciano male all’Università italiana. Che poi il centrodestra e Silvio Berlusconi abbiano grandi responsabilità in altri settori normativi e legislativi, per chi segue questo blog, non è un segreto. Lo abbiamo affermato tante volte e continueremo a sostenere l’idea che un governo deve manifestare negli atti legislativi morale ed etica senza le quali non c’è alcuna idea di giustizia e di imparzialità. Ma qui interessava dire ciò che abbiamo detto. E con chiarezza.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Zeno,
affinchè questo governo diventi credibile sulla questione "tagli", innanzitutto dovrebbe cominciare col tagliare , anzi dimezzare, lo stipendio dei parlamentari. Poi eliminare tutti i privilegi che gli stessi hanno, come gli aereoporti personali pagati con i nostri soldi, e via via tutti quei vantaggi che sappiamo.
E' giusto che la recessione ricada anche sulle loro spalle e non solo su quelle dei lavoratori della scuola, del pubblico impiego, della sanità che già hanno poco.
Insomma, non è giusto che loro continuino a banchettare tranquillamente coi nostri soldi, mentre a noi vengono "tagliate" le briciole che cadono dal tavolo.

Ciao
Pierino

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo.
Ciao.

Anonimo ha detto...

Caro Zeno,
perchè non ci parli anche dei 140 milioni di euro che Berlusconi ha regalato al comune di Catania dopo che il suo medico personale, nonchè ex sindaco della città, l'ha mandata in bancarotta?
E la Lega che fa? Tace? Non c'è più Roma ladrona?

Ciao
Pasqualino

Anonimo ha detto...

2) Più premi per gli atenei virtuosi e più penalizzazioni agli atenei che sperperano il denaro;

Perchè a Catania non si è applicato questo principio?

Perchè è stato premiato un comune che ha sperperato danaro pubblico?

Il governo Berlusconi non è credibile, e forse è proprio per questo motivo che la sinistra si è mobilitata.
Chissà perchè Zeno vede sempre le pagliuzze nell'occhio della sinistra e non vede mai la trave nell'occhio del governo Berlusconi?
Che sia un po' settario anche lui?

Anonimo ha detto...

Caro Anonimo,

Zeno vede le cose con lo stesso occhio e con la stessa misura. Anche lui in questo caso è d'accordo con te. Si può dire che dal Governo sono stati fatti due pesi e due misure. Chiunque utilizzasse il metro flessibile della convenienza, avrebbe da Zeno la stessa risposta: è stato fatto un privilegio a chi non lo meritava.

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