sabato 1 novembre 2008

La TV specchio della crisi del paese.

E’ la TV che rende insulsi gli italiani o sono gli italiani che producono una TV becera e banale? Si potrebbe partire da questa domanda per parlare malissimo della “madre di tutti i difetti” degli italiani, cioè della TV. Siamo del parere che “questa” TV sta ottundendo le menti degli abitanti del Bel Paese. Urgono provvedimenti e, soprattutto, è impellente che appaia all’orizzonte chi dovrà intervenire in questa ultima rivoluzione copernicana per riportare la TV alla sua naturale funzione di trasmettitrice di cultura e di veicolo di buona comunicazione. Veltroni? E’ troppo impegnato a costruire il suo PD. D’Alema? E’ troppo preso dalla sua creatura giornalistica Italianieuropei. L’attuale Presidente della RAI, Claudio Petruccioli? Difende l’Azienda con testardaggine sinistrorsa. Silvio Berlusconi? E’ uno dei principali responsabili del degrado televisivo italiano. L’ex Sindaco di Roma nonché ex ministro dei Beni culturali Rutelli? Non ne parliamo proprio. E allora chi? Partiamo dai dati. Dice il Presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Corrado Calabrò che la TV italiana “per i livelli di banalità e volgarità (come i tanti reality che affollano i palinsesti delle TV in prima serata) è al di sotto di altre televisioni europee e il divario rispetto alle emittenti dell’UE è crescente”. Giudizio tranciante e definitivo. Domanda: è vero o non è vero che trasmissioni televisive come i reality e programmi analoghi hanno involgarito, banalizzato e diseducato gli italiani? Assolutamente si. Vuoto di idee, volgarità, insipienza, addirittura bestemmie in diretta sono alla base dei comportamenti diseducativi di questa RAI TV, che è poi la RAI degli ex comunisti e/o dei filoberlusconiani. I due schieramenti, ora l’uno ora l’altro, se la palleggiano passandosela di mano a ogni legislatura. Parallelamente, c’è l’universo Mediaset in cui la insulsaggine, il conformismo, l’adulazione per il Signore di Arcore e, soprattutto, l’idiozia di una TV delle veline fa pendant con quella della RAI. Ma allora perché pagare il canone? Se si voleva inseguire Mediaset sul terreno commerciale della Audience perché mantenere un balzello come il canone? Perché dobbiamo pagare una tassa per vedere il “modello Mediaset” nella TV di Stato? La nostra proposta è semplice: bisogna copiare integralmente la TV della Svizzera Italiana. In-te-gral-men-te. Il Garante suggerisce di privilegiare programmi su teatro, concerti, mostre, musei, attività artistiche, sport (tutti gli sport non solo il calcio), finestre di attualità nel mondo, programmi di lingua, di scienza, etc. per ricreare le condizioni culturali ed educative in grado di migliorare la capacità intellettuale dei cittadini. Finché ciò non verrà fatto il paese è costretto a vivere nel tugurio delle ristrettezze culturali. La colpa è, come al solito, di una destra becera e di una sinistra traditrice di speranze e di vita. Chi, dunque, potrà salvare il Bel Paese dall’invadenza e dalla cafonaggine di questa TV? Il pericolo è che non c’è alcun "Salvatore" all’orizzonte. Siamo soli a dover combattere con gli scemi programmatori de Il grande fratello e dell’Isola dei famosi. Purtroppo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Zenuccio,

Domanda:
Chi, dunque, potrà salvare il Bel Paese dall’invadenza e dalla cafonaggine di questa TV?

Risposta:
Licio Gelli!

Ciao
Lady Chatterley

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