domenica 2 novembre 2008

Benedetto XVI: la fede e la scienza sono compatibili.

Contrordine fedeli. L’evoluzionismo darwiniano non è il peccato e il creazionismo intelligente non è detto che sia da preferire. Queste singolari parole del Papa in Vaticano, alla presenza del famoso astrofisico inglese Stephen Hawking venuto a Roma a per partecipare ai lavori della Pontificia Accademia delle Scienze, costituiscono una grande novità. Osiamo dire che si tratta di un cambiamento a 180° che apprezziamo. Diciamo chiaramente che non ce lo aspettavamo. Il Papa, contrariamente alle volte precedenti e in controtendenza con i suoi ultimi polemici interventi contro la scienza, ha rimesso in moto l’orologio della verità scientifica dopo averlo spento per qualche settimana. Dunque, adesso vi è piena compatibilità tra fede e scienza e “la verità scientifica è essa stessa una forma di partecipazione della verità divina”. Sono parole del Papa. Se vi sembra poco questo, allora lasciate perdere scienza e religione e parlate d’altro. Perché Benedetto XVI abbia in precedenza polemizzato con gli scienziati rifiutandone qualsiasi ruolo veritativo non ci è chiaro. Probabilmente in queste settimane si è informato meglio sul ruolo corretto che la scienza svolge nello studio del nostro universo. Fatto sta che si è ripreso bene. Siamo un po’ disorientati ma anche soddisfatti di questo recupero di credibilità del Papa tedesco. Novello figliol prodigo accettiamo volentieri le dichiarazioni rilasciate. La conclusione è che questi interventi a zig zag del Papa confermano la nostra teoria che i due "universi", quello della fede e quello della scienza, possono correre parallelamente ma ognuno nel proprio rispettivo campo senza invadere quello dell’altro. In ogni caso, con queste parole, si pensa e si spera che si sia chiusa la stagione delle dichiarazioni ondivaghe della Chiesa cattolica nei confronti della scienza perchè, a sentire Benedetto XVI, la scienza per la religione possiede un fattore di senso, come d’altronde aveva detto lo stesso Galileo, scienziato cattolico, che ha sempre parlato della scienza come del grande libro della natura. Ne prendiamo atto.

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