domenica 30 novembre 2008

La traduzione dei lirici greci e la sfida della scienza alle humanae litterae.

I tempi sono cambiati. Non ci sono dubbi: sono cambiati totalmente. E’ in atto una virata globale a 180°. Ma quando mai si è visto un governo, come quello americano, che presta soldi alle banche private, sostenendole finanziariamente per evitare che falliscano? In Italia le banche hanno sempre fatto prestiti da usurai, con l’intento esplicito di produrre l’insolvenza del cliente e prendersi il suo malloppo dato in pegno e incamerare “cocuzze e cocuzzaro”. Dunque, siamo in un mondo nuovo. Aldous Huxley, se vivesse, avrebbe visto la sua catastrofica utopia realizzata oggi, ai nostri tempi. Ma dove la conferma del cambiamento rivoluzionario è più forte è quella che vede oggi un uomo di scienza, uno scienziato vero, in carne e ossa, con nome e cognome, Edoardo Boncinelli, impregnato fino al midollo di cultura scientifica, fare l’umanista. Il genetista italiano ha tradotto i lirici greci. Cose da “altro” mondo. Laureato in fisica è un genetista famoso per i risultati dei suoi studi di genetica. Ebbene, il suo libro I miei lirici greci. 365 giorni di poesie, della casa editrice San Raffaele è stato pubblicato ed è in vendita nelle librerie. Noi non entriamo nel merito della sua fatica. Non ne siamo capaci. A sentire la critica è riuscito a scrivere un piccolo capolavoro laddove molti letterati hanno fallito. A quando il fenomeno contrario, di un umanista che traduce parte della Relatività Generale di Einstein divulgandola in modo originale come ha fatto Boncinelli con la lingua greca?

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