giovedì 9 febbraio 2012

Mali italici e deficit di etica.

L’Italia del governo Monti è un paese in cui emergono sempre più chiaramente le vere ragioni del perché la società italiana non è mai riuscita a superare l’esame finale di maturità per essere civilmente e politicamente matura a stare allo stesso livello degli altri Stati in Europa. Queste ragioni riguardano alcuni aspetti che fanno parte del patrimonio genetico dell’italiano medio. Quali sono? In parte sono vizi che esistono perché non è mai emerso in Italia alcun movimento politico in grado di stroncarli ed estirparli alla radice. Ci sono riusciti i vietnamiti del Nord all’indomani della caduta di Saigon quando evacuarono la capitale del Vietnam del Sud e mandarono tutti i cittadini alla rieducazione nei campi educativi. Sorvoliamo sul potere lobbistico delle corporazioni italiche che solo a pensare a quello che stanno facendo per evitare le liberalizzazioni di Monti c’è da vomitare e concentriamoci sul nostro ragionamento. Intanto la predisposizione alla polemica. Tutti polemizzano. E per mille ragioni. A proposito di riforma elettorale, che a parole tutti vogliono ma in realtà "fanno il diavolo a quattro" per evitarla, c’è addirittura chi polemizza dicendo che Alfano e Bersani stanno facendo l’inciucio per modificarla. Ma si può essere più sfrontati e polemici di così? Scusate, ma se l’attuale legge è stata denominata porcellum proprio perché è una "porcata" e che a spingere per la modifica sono l’intero corpo elettorale italiano (mica quattro gatti) nonché il Presidente della Repubblica, come si può modificare questo obbrobrio di legge se non si mettono d’accordo proprio i maggiori partiti? Delle due l’una: o si vuole modificarla, e quindi ci deve essere il consenso della maggioranza delle forze politiche, oppure non la si vuole modificare. Ma in questo caso si è in totale malafede e le critiche proposte non sono più politiche come si vuol far credere ma viscerali e vili che attengono alla modalità italica di approccio ai problemi piuttosto che alla dialettica. Non parliamo poi della improvvisazione e disorganizzazione per l’attuazione di programmi e progetti che giustifica ancor di più l’idea di un popolo che ha subito una modica del proprio DNA trasformando la generosità e l’impegno di una volta in cinismo e diserzione attuale, l’altruismo e l’onestà delle generazioni passate in “tornacontismo” e incapacità di fare gruppo dei nuovi politici per risolvere i problemi. Aggiungiamo la scarsità di senso etico della vita e la sconcertante regolarità all'evasione fiscale e il quadro si può dire pienamente abbozzato. Ma non è tutto perché esistono ancora delle vere e proprie isole di italianità condivise che riguardano altri aspetti negativi della personalità del popolo italiano. Quali? La testardaggine a voler essere a tutti i costi furbi per fregare gli altri. Prendete per esempio l’ultimo caso del genovese Cardinale Bertone, Segretario di Stato della Città del Vaticano, il quale - a fronte dell’incalzare della magistratura italiana che chiede risposte alle rogatorie inoltrate al Vaticano relative alle irregolarità commesse dalla banca cattolica dello Ior - cosa fa? Astuto come una volpe l’Eminentissimo et Eccellentissimo Cardinale decide una volta per tutte che da questo momento in poi il Vaticano e la Chiesa Cattolica non si rivolgeranno più alle banche italiane ma solo a istituti stranieri evitando così gli obblighi imposti dalle leggi dello Stato della Repubblica. Te capì? E poi ci meravigliamo che l’Italia non riesce a collocarsi allo stesso livello degli altri Stati europei.

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