mercoledì 15 febbraio 2012

Primarie e idiozie.

Il PD non ci ha mai convinti, non tanto per le idee quanto per gli uomini. Le loro decisioni sono sempre state nel migliore dei casi poco convincenti e spesso autolesionistiche. Ma adesso siamo alla follia. Alle primarie milanesi consente a un esterno al partito, nonché avversario in politica (Pisapia), di partecipare alle sue primarie e lo fa vincere contro il candidato ufficiale. L’altro ieri a Genova è successo la stessa cosa. Fa partecipare alle primarie un altro suo avversario politico (Doria) il quale sbaraglia la concorrenza ufficiale e vince come l'altro. Siamo al paradosso. Il PD usa lo strumento elettorale più aperto e democratico possibile per scegliere il candidato ma il risultato è sempre lo stesso: fa vincere sempre un suo avversario. Demenziale. Noi la vediamo così. La democrazia e le primarie hanno senso quando il candidato viene scelto all’interno di un partito. Non è consentito permettere a un avversario politico di candidarsi nel PD. Insomma, chi non è del PD non può candidarsi nel PD. Il risultato è preoccupante: il candidato Marco Doria probabilmente perderà le elezioni. Ma anche se le vincerà il PD si troverà ad avere per Sindaco un altro avversario. Ma che gioco è questo, a perdere? L'aspetto più bizzarro e stravagante di questa vicenda è che se il PD continua su questo binario alle primarie più importanti, e cioè a quelle relative al candidato a futuro Capo del Governo, si ritroverà con Landini della FIOM che vince le primarie sul candidato ufficiale del PD. Assurdo.

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