mercoledì 4 aprile 2012

Neofascismo e calcio: una Santa Alleanza.

Hanno ucciso il calcio e buona parte dell’idea di sport. Tifosi violenti, curve sud e politici dovrebbero essere squalificati a vita, e in certi casi alla galera, perché sono i veri responsabili dello scandalo del calcio in Italia. L’autogol venduto per 50 mila euro dal capitano di una squadra di calcio è l’ennesimo episodio di una sagra immorale e indecente che si rinnova come la pelle di un serpente a frequenza biennale. La classifica della serie A falsata, l’ordine e la minaccia degli ultras di perdere la partita truccata come se fosse una normale compravendita per facilitare incassi illeciti attraverso il sistema delle scommesse rappresentano la cartina di tornasole della concezione che si ha in Italia delle Regole e dell’Etica. Cattivi esempi a ripetizione, corruzione, offese alla morale, atti di teppismo con omicidi, indecenze negli stadi, non sono altro che il corollario di un sistema che trova nella politica l’altra faccia della medaglia. La sacralità della propria squadra e dei colori del proprio rione avranno anche una componente genetica, dovuta alle millenarie rivalità municipali tra Guelfi e Ghibellini, ma da sola non può giustificare l’entità e la ripetitività del fenomeno. La vera scoperta è invece il connubio tra calcio scommesse e politica estremistica nella quale spiccano per gestualità, cori e atteggiamenti il fascismo, e in certe città anche l’estremismo di sinistra, delle nuove generazioni che frequentano gli stadi. E poi l’immagine dei politici allo stadio, di destra e di sinistra, che fanno finta di non vedere e sentire è di uno squallore vergognoso. Basti notare che i cori politici dei tifosi fascisti non sono altro che cori calcistici che si ascoltano tali e quali allo stadio. Aggiungiamo poi le connivenze, la paura e l’omertà che questo sport ormai senza ideali sportivi impone al sistema paese e scopriremo il peggiore dei film sulla società italiana.

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