venerdì 2 novembre 2012

Arrivano di nuovo le “convergenze parallele”.


La novità del giorno è l’ennesimo dietrofront di Silvio Berlusconi sul rapporto con il Presidente del Consiglio Mario Monti. Che cosa è successo? Berlusconi ha fatto l’ennesima dichiarazione contraddittoria che pesa come un macigno sulla sua credibilità. Ha detto che “non faremo campagna elettorale contro Monti". E subito dopo si è proposto in modo plateale ai media con un coup de théâtre e cioè con un disegnino geografico della “rosa dei venti” a quattro punti nel quale al posto delle coppie “tramontana-ostro” e “ponente-levante” presenta la dualità “nuovo-vecchio” e “pulito-sporco”. Il titolo dello schema è “Prossima campagna elettorale”. Ecco, siete serviti. Adesso aspettatevi che il Nostro faccia spuntare nei suoi discorsi la famosa frase delle "convergenze parallele" e siamo a posto. Si tratta del famoso ossimoro, cioè dell’accostamento di “due parole in antitesi” che non sono altro se non un paradosso. Infatti in Geometria razionale, altrimenti detta euclidea, due rette parallele non possono convergere. Di fatto, nel piano, le rette si dicono parallele proprio quando sono prive di punti in comune, cioè quando non si intersecano. Quindi o sono parallele o sono convergenti. Berlusconi invece è riuscito (come fece Aldo Moro negli anni ’60 con la dichiarazione delle “convergenze parallele” che gli permetteva di giustificare la scelta della nuova maggioranza politica fra DC e PSI) a superare persino le categorie della geometria perché lui considera normale l’alternanza tra l'essere con Monti e subito dopo contro Monti. Per lui è regolare essere un giorno ad appoggiare l’azione del governo e il giorno seguente a valutare la possibilità di togliere la fiducia. Ma questa tecnica non aveva il copyright della sinistra massimalista, qui personificata da Oliviero Diliberto & C., che, nel governo Prodi, la mattina partecipava alle riunioni del Consiglio dei Ministri e il pomeriggio scendeva in strada con i suoi compagnucci per protestare contro il governo? Ma quando finirà questa sceneggiata?

2 commenti:

Giancarlo T. ha detto...

Dietro front, significa che aveva un senso di marcia, ma.....ne siamo sicuri ?

Ennio ha detto...

Forse non varrebbe la pena di perdere ancora tempo con simili personaggi ma stiamoci attenti perché B. non ha perso il suo istinto politico e ha capito che una forza che appaia del tutto nuova potrebbe consentirgli di conservare almeno una parte del suo potere. Può fare ancora male. Per nostra fortuna pur verniciata a nuovo per farla sembrare una Ferrari, la sua macchina dovrebbe avere ormai il motore di una 500.

Support independent publishing: buy this book on Lulu.