venerdì 9 novembre 2012

Il mondo capovolto.


Alle prossime elezioni politiche del 2013 voteranno degli stranieri. Costoro sono stranieri a tutti gli effetti. Non parlano o parlano male l’italiano, vivono all’estero, producono reddito all’estero che rimane nei paesi stranieri dove risiedono e dove sono nati. Non pagano le tasse allo Stato italiano e sanno poco di cultura italiana. Per contro, ci sono cittadini che sono nati in Italia, lavorano in Italia, danno lavoro agli italiani, parlano l’italiano correttamente, pagano le tasse allo Stato italiano ma non hanno diritto al voto. Chi sono tutti costoro? I primi sono i cosiddetti “italiani all’estero” mentre i secondi sono gli immigrati di prima o seconda generazione. E’ accettabile una situazione del genere? No, non è ammissibile. Anzi, non solo non è più tollerabile ma si dovrebbe invertire il diritto al voto. E per dare maggiore risalto alla risposta proponiamo un esempio che può essere considerato esemplare. Sembra che la candidata del Pdl, con molte probabilità di essere eletta Senatrice della circoscrizione estera del Sud America, sia l’argentina Ileana Calabrò. Di questa signora si parla da un po’ perché svolge attività didattica professionale non proprio educativa (a questo link una sua eminente prestazione). Ogni commento dovrebbe essere superfluo. In realtà non lo è per due motivi. In primo luogo a candidare la futura Senatrice è il Pdl. Si, proprio il partito del cattolico Silvio Berlusconi. In secondo luogo, principale responsabile della legge che ha istituito le circoscrizioni estere è stato l’ex missino Mirko Tremaglia, ministro del governo Berlusconi, che aderì alla fascista RSI e che dichiarò che "l’antifascismo non è un valore". E c'è ancora qualcuno che ha il coraggio di votare Berlusconi?

2 commenti:

Giancarlo ha detto...

In fondo nei Parlamenti passati hanno dimorato Cicciolina, Toni Negri, personaggi che sappiamo di alta capacità politica , nel presente, non dico che nel passato non vi siano stati, nel presente vi sono un "discreto" numero di inquisiti o "semplicemente" condannati, senza contare quelli che vi dimorano per "meriti speciali" .
Perchè negare ad una lontana parente di un lontano emigrato l'onore di rappresentarci ?
Quando si parla di emigranti, si sa viene il "groppo" in gola, ovviamente per i nostri che hanno avuto quella necessità in anni lontani ed in lontane ere politiche.
Non mi esprimo sulla persona , anche perchè potrebbe, ripeto potrebbe, essere il miglior animale politico che questo Paese possa generare, quello che mi rende , invece, perplesso è il suo curriculum. Non sarà questo che incide ?

Ennio ha detto...

OK!

Concordo

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