Ci siamo. Il fallimento della compagnia aerea di bandiera si avvicina sempre di più. Il caos regna sovrano. Una sola osservazione a margine di questa inverosimile situazione, che a definirla grottesca è poco. Si tratta di richiamare la capacità del cosiddetto "sistema Italia" di evitare la crisi. Facciamo un esempio. Com'è noto, uno dei pilastri della scienza è la capacità del sapere scientifico di essere in grado di spiegare e prevedere. Si parla più precisamente di capacità esplicativa e di capacità predittiva. In altre parole, una legge scientifica deve possedere i due elementi logici senza subordinazione e limitazione alcuna. Se sa spiegare perchè un fenomeno naturale si manifesta sempre, senza eccezione di sorta, e secondo quelle circostanze, e in qualunque posto (si dice nello spazio-tempo), vuol dire che il primo elemento è acquisito. Se, oltre a quanto precede, sa anche prevedere prima quello che succederà dopo, secondo certe condizioni iniziali, allora anche il secondo elemento andrà ad arricchire il "carniere epistemologico" e l'asserto diventa legge. Uscendo dalla metafora questo significa che se il "sistema Italia" avesse posseduto le due capacità, l'Alitalia non si sarebbe trovata nelle condizioni pietose in cui versa. Cosa avrebbe dovuto capire il "sistema Italia"? Semplice. Partiamo dalle condizioni iniziali possedute dall’Alitalia nel 2001 anno in cui iniziò il famoso quinquennio berlusconiano del record di stabilità politica. Eccole:
1.emarginazione progressiva internazionale del marchio nei diversi paesi esteri a causa di una forte caduta d'immagine del Made in Italy;
2.rissosità del sistema politico nazionale che si è rimpallato responsabilità gestionali e strategiche da una parte all'altra;
3.incapacità gestionale del management Alitalia nominato più per servizi politici che per capacità e professionalità;
4.ottusità nel non aver capito che i difetti italiani si sarebbero progressivamente introdotti nella organizzazione del lavoro creando difficoltà via via crescenti;
5. ruolo rissoso del sindacato che avrebbe comunque piegato a logiche di convenienza sindacale alcune scelte di fondo della compagnia impedendo a tutti i costi il risanamento;
6. ruolo devastante sul piano dell'immagine delle contrapposizioni politiche tra città (Milano e Roma) che reclamano di essere il centro del mondo per soddisfare esigenze di localismo e l'interesse nazionale;
7. sacche di furbizia e di malcostume che caratterizzano tutto ciò che in Italia non è privato;
8.corporazioni e lobbies di piloti, controllori di volo, servizi gestionali di terra, boss politici locali, ecc...).
L’Alitalia avrebbe dovuto comprendere che con queste condizioni iniziali non era assolutamente possibile continuare, per cui si richiedeva im-me-dia-ta-men-te un piano manageriale drastico in grado di salvare l'esistenza stessa della compagnia sul mercato. E invece no. Il “sistema Italia” non è riuscito a prevedere il corso degli eventi. Cosa che invece ha capito perfettamente il Presidente di Air France, Monsieur Spinetta. Dunque, è da bocciare completamente qualsiasi tentativo, cordate o salvataggi possibili, di continuare a far vivere ciò che è morto. Ripeto che ciò che è morto non può risuscitare. Questo stato comatoso della compagnia ci ricorda un passo del bellissimo libro di Carlo Collodi, il famoso Pinocchio.
A questo punto si sentì
nella camera un suono
soffocato di pianti e di singhiozzi.
Figuratevi come rimasero
tutti allorché, sollevati
un poco i lenzuoli, si
accorsero che quello che
piangeva e singhiozzava
era Pinocchio.
“Quando il morto piange,
è segno che è in via di guarigione,”
disse solennemente
il Corvo.
“Mi duole contraddire il
mio illustre amico e collega,”
soggiunse la Civetta,
“ma per me, quando il morto
piange, è segno che gli dispiace
di morire.”
L'unica soluzione è la svendita delle cose fallimentari. Non bastano nè l'orgoglio nazionale, nè i proclami politici dei vari candidati di turno alla Presidenza del Consiglio. La verità è che è il "sistema Italia", da quando il Sig. Berlusconi è entrato in politica, non esiste più. Ripeto, non esiste più alcun interesse nazionale, per la semplice ragione che se esistesse verrebbe a confliggere con gli interessi della Lega Nord, grande sponsor del Sig. Berlusconi. E visto che ci siamo ecco, come domanda finale, la ciliegina sulla torta: ma può un sindacato imporre a un Governo che ha deciso di vendere, essendo il proprietario dell'Alitalia, di fare come dice lui, cioè di non vendere?
giovedì 3 aprile 2008
Faccenda Alitalia: siamo al ridicolo.
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