lunedì 28 aprile 2008

Magistratura e paradossi.

Parlare male della magistratura in Italia non è mai stato uno sport nazionale. Semmai vale il famoso detto: “Piove. Governo ladro!” Ma questa dichiarazione di riferisce alla politica non alla giustizia. Eppure oggi la magistratura non è più considerata come una volta l’istituzione prestigiosa intoccabile. Ormai con “i pretori d’assalto” che non assaltano nessuno e con “i giudici di mani pulite” che non condannano un solo delinquente, la considerazione di cui godeva il ruolo del magistrato è scomparsa. Il risultato è un popolo di cittadini sfiduciati e in piena crisi di rigetto civile. I giudici di oggi sono ormai nel mirino della gente comune. Questo è un guaio serio perché quando il giudice arriva ad essere vituperato dalla gente comune vuol dire che siamo messi veramente male. Ci ritroviamo una magistratura burocratizzata in cui le sentenze, quando vengono emesse, ricordano più le grida manzoniane del seicento che un elenco puntiglioso di fatti contestati agli imputati. Non esiste più il principio di causalità: a una causa (un reato) non corrisponde più un effetto (una sentenza) che porta in carcere chi ha commesso il reato. La conclusione è che il cavillo giuridico o la norma ad hoc producono sentenze che hanno del paradossale. Ecco un esempio di ciò che è successo recentemente. L’ex deputato Caruso di Rifondazione comunista è stato assolto per i fatti di Napoli e del G8. L’ex no-global campano, dopo la pubblicazione della decisione del giudice, ha dichiarato che “la sentenza di non colpevolezza ha stabilito il diritto alla sovversione”. Ripetiamo, “diritto alla sovversione”. Come dire: ma se è il giudice che mi riconosce l’innocenza nonostante io abbia fatto la sovversione! Sorpresi? Sergio Romano sul “Corriere della Sera” ha affermato che “in vita sua non gli era mai capitato di leggere il resoconto di un processo in cui l’imputato si compiace dell’assoluzione con parole che danno ragione al suo accusatore”. Dunque, Caruso, il contestatore che bloccava le stazioni ferroviarie, è stato assolto. W la giustizia. E poi parliamo male di Berlusconi! E ci lamentiamo che l’italiano medio ha perduto la fiducia nel paese. Ma va là.

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