«Nun te reggae più... auto blu, i ministri puliti, i buffoni di corte, ladri di polli, super pensioni, Nun te reggae più...ladri di stato, e stupratori, il grasso ventre dei commendatori, diete politicizzate, evasori legalizzati […] mentre vedo tanta gente, che non ha l'acqua corrente, e nun c'ha niente, ma chi me sente». Sono questi alcuni versi della canzonetta di Rino Gaetano che già decine di anni fa fotografava un’Italietta infestata da furbetti del quartierino. Adesso si replica. I furbacchioni a Roma non mollano la presa e sfruttano fino in fondo i loro agi. Ci ricordano il coccodrillo, che una volta azzannato lo gnu di turno lo bloccano sott’acqua con giravolte da capogiro e lo uccidono. Brevemente, perché la faccenda è troppo nota per tirarla per le lunghe, si tratta di questo. Il Presidente dell’ATAC di Roma Massimo Tabacchiera porta i figli a scuola con l’auto di servizio. Incurante della crisi finanziaria e delle difficoltà economiche delle famiglie, questo Signore, che definirlo furbacchione è veramente signorile da parte nostra, sfrutta gli agi della casta per fini puramente personali. Autista stipendiato con probabile indennità di abbigliamento, benzina consumata in grandi quantità e spese di rappresentanza tutto gratis per incrementare il già consistente bottino delle entrate, questo Signore se ne infischia della crisi e manda il proprio autista ad accompagnare i figli a scuola. Morale. Ma perché è così difficile vivere a Roma la propria vita senza gabbare la collettività? Perché un uomo di successo del mondo politico romano, benestante e potente, crea un caso politico e permette all’opposizione di chiamare con la parola insulto l’uso “improprio” del “proprio” mezzo di servizio? C’è una sola risposta alla domanda: l’impunità e il sentirsi al di sopra delle regole. Di questo, e solo di questo, si tratta. Perché se il Sig. Tabacchiera fosse certo di un suo licenziamento in tronco se beccato a sfruttare impropriamente l’uso delle risorse pubbliche siamo convinti che non avrebbe mai commesso l’illegalità. Un Sindaco serio e coerente di una città seria ed eticamente a posto imporrebbe a questo Signore, a puro titolo di risarcimento morale nei confronti della collettività, l’abolizione dell’agio di servirsi dell’auto blu, mentre al Signor furbacchione da Lui nominato imporrebbe di dimettersi dalla carica che indegnamente ha occupato finora. Ma il Sindaco, siamo certi che non lo farà. Vero Signor Sindaco? Magari per Ella sarà stata una semplice marachella da non ripetersi, vero Signor Sindaco? Lo diceva già molti anni fa Rino Gaetano. E non è cambiato niente da allora. Ah! Quasi dimenticavamo. Un bravo e un onore al merito al giornalista Francesco Toiati che ha denunciato il privilegio e l’illegalità. Sia orgoglioso del suo lavoro.
sabato 29 novembre 2008
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1 commento:
Carissimo Zeno,
sono d'accordo con quanto scrivi, ma trovo che sia molto più grave lo scalo del volo Alitalia ad Albenga che l'auto blu usata per i figli. Tu però non ne hai mai parlato. Eppure un aereo consuma 1000 volte più di un auto.
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