sabato 15 novembre 2008

Docenti, studenti, politici e demerito.

Ci fa piacere che Giovanni Sartori, sul Corriere della Sera di ieri, abbia detto sulla scuola le stesse cose che noi abbiamo ripetutamente scritto su questo blog molte volte. Quali cose? Si tratta del giudizio complessivamente positivo che ha dato dei provvedimenti del Ministro Gelmini. Noi ci permettiamo di aggiungere che questi provvedimenti ci sembrano il minimo indispensabile. Altro deve essere aggiunto, e in modo rivoluzionario, al paniere della riforma di una scuola che ha fatto del pansindacalismo il motore della distruzione della qualità della sua offerta formativa. Ma ecco l’elenco delle tre cose dette da Sartori che considera vantaggiose.
1) Giudizio positivo sul ripristino del maestro unico;
2) Giudizio utile sul ripristino dei voti espressi in numeri;
3) Giudizio necessario sul ripristino del voto di condotta.
Dice Sartori: «i maestri non debbono rimanere indifesi; gli studenti che vanno a scuola per studiare non devono essere danneggiati dai cattivi studenti; e nessuna organizzazione del mondo può funzionare senza incentivi e punizioni, senza premi e sanzioni. Invece la scuola è stata sfasciata da una pedagogia senza punizioni». Siccome il centrosinistra e il suo sindacato di riferimento, ovvero la CGIL, dicono che tutto quello che sta facendo la Gelmini è sbagliato, secondo la logica deduciamo che per il PD:
1) i maestri devono rimanere indifesi da un bullismo e da una contestazione scriteriata che sta mandando in malora la scuola;
2) gli studenti che vanno a scuola possono essere danneggiati dai cattivi di turno;
3) che la scuola come organizzazione funziona bene senza incentivi e punizioni, senza premi e sanzioni.
E’ questo che vuole la pedagogia rovinosa del PD? Assurdo. Semplicemente assurdo. Coi governi Prodi è stata messa in atto la strategia di distruzione della scuola pubblica. Coi primi governi Berlusconi (ve li ricordate quei mediocri e modesti ex-ministri della PI Francesco D’Onofrio e Letizia Moratti?) l’attacco all’autorevolezza della scuola ha prodotto consistenti risultati. Adesso raccogliamo i cocci. Diciamo la verità: il governo Berlusconi fa acqua da tutte le parti sul piano dell’etica ma l’opposizione fa altrettanto sul piano della politica scolastica. Non si era mai vista una forza politica che si dichiara moderata e riformista proporre una politica scolastica massimalista che piacerebbe molto agli ex-rifondaroli di Bertinotti. Vai a capire la logica di tutto questo dilettantismo. Noi non siamo della teoria del "tanto peggio, tanto meglio". Noi apparteniamo alla categoria di coloro che ritengono sbagliata l'idea che bloccare la scuola con proteste eccessive, bloccare il trasporto aereo con scioperi selvaggi, occupare abusivamente i binari dei treni, etc. sia cosa sbagliatissima. Noi siamo con quella mamma che a proposito di minoranze rumorose ha scritto: "i miei tre figli non hanno partecipato ai cortei studenteschi, nè hanno fatto sciopero. La loro protesta è stata quella di studiare con maggiore impegno del solito. Ma di questi giovani i media non si occupano, dando risalto solo alla minoranza rumorosa e inconcludente". Alla signora Anna Malinverno noi diciamo magari avessimo più studenti come i suoi figli. Il futuro dei giovani sta nello studio e non nelle proteste inconcludenti e sbagliate. E poi il PD si chiede come mai Berlusconi ha preso tutta quella cascata di voti alle ultime elezioni. Certo, con il dilettantismo e la malafede in materia di politica scolastica, Berlusconi continuerà a fare il buono e il cattivo tempo ancora per secoli. Come fargli capire, per esempio, che sta sbagliando a tagliare i fondi per la cultura e l'arte? Perchè il suo governo, come quello spagnolo, non riduce le spese di cento milioni di euro e li investe nella cultura? E poi dicono che ci sono i buoni e i cattivi. La verità è che qui in Italia esistono solo i cattivi. I buoni sono solo oppressi ed emarginati.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Zeno, lasciatelo dire : sei deludente con questi discorsi contro il PD e la sinistra e probabilmente sei anche in malafede.

Negli ultimi 7 anni, 5 sono stati sotto il malgoverno di Berlusconi e tu dai la colpa alla sinistra, alla CGIL dello sfacio nella scuola, come se gli adolescenti arroganti e bulli fossero stati protetti dal sindacato.

Stai veramente esagerando. Diciamo piuttosto che i giovani sono diventati sfrontati e insolenti perchè prendeno esempio dall'alto, da chi pensa che può fare tutto ciò che vuole perchè ha soldi e potere, perchè il malcostume e l'aggressività dei politici fa scuola, perchè il messaggio é : più sei arrogante, più sei vincente. Altro che sindacato e PD!

Anonimo ha detto...

Ieri sera al programma Otto e mezzo sul canale La7, c'erano Marco Travaglio e quell'inutile individuo voltagabbana di Capezzone.
Ho osservato con estrema irritazione, che l'amico transfuga,nella migliore tradizione dei pidiellini berlusconiani, non permetteva a Travaglio di parlare, lo interrompeva continuamente, lo sbeffeggiava, impedendo a noi ascoltatori di comprendere ciò che il giornalista voleva comunicarci. L'interruzione era continua, sistematica, scientifica, volutamente esasperante, in odio ad ogni norma di buona educazione e lo scopo era il solito: egemonizzare la trasmissione, tenere la parola il più possibile, anche con la prepotenza, imporsi come il più forte, il più determinato, l'unico in grado di prevalere e capace di mettere a tacere l'avversario.
Sono 15 anni che noi italiani subiamo questa violenza strisciante da parte dei politici addestrati da Berlusconi e i nostri adolescenti, che hanno appunto una quindicina d'anni, sono cresciuti respirando quest'aria viziata, inquinata dalla maleducazione e dalla violenza verbale e il messaggio che hanno recepito è questo: la buona educazione e il rispetto dell'altro sono valori obsoleti, da perdenti, da sfigati, perchè è vincente solo colui che riesce a sopraffare l'avversario.
Inutile ricordare gli episodi disgustosi avvenuti in Parlamento alla caduta del governo Prodi, gli sputi, gli insulti ignobili, le fette di mortadella sventolate in segno di vittoria. Inutile ricordare come Berlusconi, avvelenato dalla sconfitta elettorale nel 2006, strillava e insultava Romano Prodi e come l'allora presidente del consiglio veniva sbeffeggiato dai giornali filo-berlusconiani, con vignette ripugnanti in prima pagina che lo mostravano a chiappe all'aria e altro.
Inutile ricordare le parolacce ai senatori a vita e i riferimenti ai loro pannoloni.

Inutile ricordare quando l'on. Bossi diceva alla signora che esponeva la bandiera italiana di buttarla nel cesso. Oppure quando incitava a prendere i fucili.

Ecco tutto questo è la destra berlusconiana, quella che adesso vuole riformare la scuola, vuole rimettere i grembiulini, i voti in condotta, vuole insegnare la buona educazione ai giovani, vuole insegnare il rispetto verso i professori e verso l'autorità.

Tutto questo sarebbe credibile se dietro tutta questa messinscena non ci fosse un unico scopo: TAGLIARE I FONDI PER LA SCUOLA E DIROTTARLI ALTROVE.

Anonimo ha detto...

Ecco un fulgido esempio di buona educazione messa in pratica da un ministro di questo governo. Giovani adolescenti, guardate e imparate !

clicca qui :http://it.youtube.com/watch?v=Pxc65nLxk_I

Anonimo ha detto...

Carissimi Anonimi,
intanto grazie dei commenti. A tutti è permesso criticarmi su questo blog. Posso pertanto deludere i pochi lettori affezionati, ma una cosa è certa: in questo blog non esistono santuari, nè di destra, nè di sinistra. Il nostro parere è libero, non condizionato da nessuno, dettato solo dalla nostra libera convinzione che può colpire nella stessa misura la destra e la sinistra. Noi non accettiamo il teorema che chi manifesta con la protesta di piazza ha ragione. La ragione non è di chi scende in piazza ma di chi ragiona con argomenti politicamente validi. Meglio se pacatamente, come dice Crozza rivolto a Veltroni.

Anonimo ha detto...

Bene, allora pacatamente, lasciamoli continuare l'opera di distruzione della scuola.

Anonimo ha detto...

Caro Zeno,

scendere in piazza non è un reato. Posso capire che incasinare la città dove vivi può complicarti la vita, ma la gente deve avere la libertà di esprimere il proprio dissenso.

Se nessuno li ferma, fra un po' all'università ci andranno solo i figli dei parlamentari, dei dentisti, dei banchieri, degli imprenditori (onesti e disonesti). Per tutti gli altri, cioè i figli della gente normale, dell'impiegato statale, dell'operaio, l'accesso all'università sarà subordinato alla borsa di studio. In poche parole : se sei povero per andare all'università dovrai essere un genio, se sei ricco puoi anche essere un somaro, i soldi di papà spalancano le porte di tutti gli atenei. Sei d'accordo con questa selezione naturale?

Ciao
Giovanni

Anonimo ha detto...

Carissimi Giovanni e Anonimo,
grazie di avere commentato il post. Sull'avverbio *pacatamente* direi che la vostra affermazione, di lasciare il centrodestra compiere l'opera di distruzione, mi trova d'accordo, con la sola aggiunta che lo stesso ha fatto il centrosinistra con i due esecutivi Prodi in precedenza. Entrambi i governi, Prodi-Berlusconi, hanno veramente, vi do' atto, realizzato la più grande demolizione delle fondamenta della scuola italiana che sia mai stata programmata dall'Unità d'Italia ad oggi. Quindi, come vedete si può anche essere d'accordo, sebbene su altre questioni non ci intendiamo. D'altronde *non c'è cosa peggiore di due sordi che non vogliono sentire* si dice in questi casi. Sulla seconda affermazione che "scendere in piazza non è reato" sono d'accordo anche qui ma solo se non si rompe nulla. Ma di per sè l'atto di scendere in piazza non significa che le proprie idee siano quelle giuste. Altrimenti chi scende in piazza più volte dell'altro, ha ragione! Dunque, scendere in piazza a manifestare, spesso è un rito sindacale che poteva andare bene negli anni passato ma che adesso da solo non basta più. Perchè? Perchè la gente si è stufata di riti e vuole vedere fatti. FATTI che non sono stati realizzati nè dal centrosinistra, nè dal centrodestra. Purtroppo.

Anonimo ha detto...

Ti auguro che questo governo ti dimezzi la pensione, così vedremo se poi non andrai in piazza da incazzato a protestare!

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