giovedì 22 marzo 2012

La difesa dei marò tra cautele e reticenze.

In India ci sono due militari italiani che sono attualmente agli arresti in carcere con l’accusa di omicidio per avere ucciso due pescatori indigeni scambiandoli per pirati. Siamo dell’avviso che su questo “incidente” diplomatico tra Italia e India “c’è del marcio in Danimarca”. Finora non ne avevamo mai parlato ma adesso l’idea che ci possa essere della disinformazione ci irrita per l’assordante silenzio sulla stampa dei fatti e non delle chiacchiere. E’ infrequente che la stampa parli solo di cibo e sistemazione logistica e taccia sui fatti. E’ poi inquietante e sgradevole leggere cose diverse sulla stampa straniera. La domanda che ci poniamo è: come mai, a tutt’oggi, la stampa italiana ha evitato accuratamente di parlare del fatto e della dinamica per la quale i due sono indagati dalla magistratura indiana e, viceversa, la medesima stampa si è interessata solo sul fatto secondario che essi appartengono alle forze armate e che vestono la divisa dell’esercito? Perché non si fa cenno alla differenza di giudizio tra la versione dei due marò e quella delle autorità locali? A noi questa “distrazione” della stampa nazionale puzza parecchio. Anzi, ci riteniamo autorizzati a pensare male e vogliamo avanzare l’ipotesi che i due marò hanno prima ucciso i due pescatori e poi si sono posti la domanda se erano pirati. Sarebbe terribile se fosse così! Noi non abbiamo prove, non abbiamo dati e, soprattutto, non abbiamo nè competenze di diritto internazionale e marittimo, né esperienze di diplomazia e/o di geopolitica. Siamo semplicemente dell’avviso che qui c’è una forte “puzza di bruciato”. Molto probabilmente i due militari hanno preso un abbaglio colossale, uccidendo due poveri pescatori incapaci di offendere chicchessia senza avere alcuna giustificazione. Se le cose dovessero stare come noi presumiamo vuol dire che tutta questa pantomima sul luogo dove i due devono stare e cioè se in carcere con uno status speciale e alimentazione tricolore, a base di spaghetti e pizza, o in un hotel a tre stelle con vista sul mare è tutta una arlecchinata. A nostro parere le autorità indiane hanno tutto il diritto di verificare perché due militari stranieri si sono esercitati al tiro a bersaglio su cittadini inermi, senza che la zona fosse stata dichiarata teatro di guerra tra eserciti avversari. Ci sembra evidente che il minimo che le autorità indiane possono fare è chiarire le cause del perché due loro concittadini civili sono stati abbattuti come se fossero state due beccacce. Insomma, questi due marò hanno o no oltrepassato i limiti assegnati loro dalle autorità militari italiane la cui missione era tutelare la sicurezza di una nave mercantile? Perché di questo non si parla sulla “libera e indipendente” stampa italiana?

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