sabato 10 marzo 2012

TG, stampa e disinformazione all’italiana.

Chi ha ascoltato, letto e visto radio, giornali e tv ieri a proposito della cosiddetta ristrutturazione del debito greco ha capito subito che nessuno degli organi di informazione succitati è serio. Nessuno. Non lo è stato il Tg3, né quello di La7. Non parliamo poi del Tg1, Tg2, Rete4, Canale5 e Italia1. Tutti sono stati condotti da ruspanti giornalisti, boriosi e omissivi, che hanno "dimenticato" qualcosa. Nel migliore dei casi i servizi sono stati omissivi e fuorvianti. In ogni caso c’è stata autentica disinformazione perché tutti hanno nascosto una parte importante dell’informazione. Vediamo come e perché. Tutte le tv e i giornali di oggi hanno detto che le banche hanno accettato all'85% di ristrutturare il debito. E hanno fatto passare l’idea che l’operazione sia stata un successo perché gli istituti di credito si sono immolati per il bene comune degli europei. La prima osservazione riguarda il 15% rimanente: nessuno ha detto nemmeno una parola su questo 15%. Per il giornalismo italiano questo 15% è come se non fosse mai esistito. In verità le cose sono andate ancora peggio, perché la seconda osservazione riguarda il perché le banche hanno aderito non all’85% ma al 100%. Perché? La risposta è che hanno avuto il do ut des della BCE del nostro Mariolino Draghi. Dalle apparenze sembrerebbe che tutte le banche hanno accettato di perdere tanti soldi. Credete a Babbo Natale? Siete tra quelli che credono che le banche possono perdere miliardi di euro senza fare nulla? Noi non ci crediamo. E allora perché le banche hanno accettato di perdere tanti soldi nell’operazione di scambio? Semplice, perché in realtà ci hanno guadagnato. Com’è possibile? Perché sono state interamente ripagate dalla BCE. In che modo? Con il prestito che il nostro Mario Draghi Presidente della BCE ha fatto loro di 1000 miliardi all'1% per tre anni. In cambio di 100 miliardi di bond ellenici che prevedono la perdita di circa il 46,5%, ma di fatto il 75% del loro valore, hanno ottenuto dalla BCE di poter investire in titoli di stato il prestito con rendimenti circa quattro volte superiori, realizzando un utile medio largamente superiore alla perdita provvisoria. Ecco perché le banche hanno accettato di ‘perdere’ del denaro. Furbi questi banchieri, no? Ma allora chi ha perduto? Ovvio, i piccoli risparmiatori che hanno investito in titoli ellenici. Infatti manca all'appello quel 15% che appartiene ai piccoli risparmiatori che i vari TG hanno colpevolmente omesso di richiamare nei loro servizi con un comportamento ignobile dal punto di vista della professionalità. Il paradosso è poi, come terza osservazione, che alla trattativa hanno preso parte le banche e la BCE escludendo proprio i privati che con quel 15% subiscono l'unica perdita reale. Nessun TG ha detto una sola parola di questo fatto distorcendo la realtà e contravvenendo all’obbligo giornalistico di dire la verità e di essere completi nell’informazione. Ecco chi è la vera stampa in Italia: degli imbroglioni della notizia, incompetenti, che hanno orizzonti ristretti e che praticano l'unico giornalismo che sanno fare: quello della cronaca e del pettegolezzo, politico e non.

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