sabato 22 gennaio 2005

Le autorità capitoline scoprono il metrò a Roma.

Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Il Sindaco di Roma e altri scoprono che a Roma è necessario aumentare il numero delle linee della metropolitana cittadina. I politici romani hanno scoperto che solo due linee, A e B, sono poche. Hanno deciso, pertanto, di aumentare il numero di due unità. Per cui, nel 2015, se tutto andrà bene, la Capitale, udite udite, potrà contare su ben quattro linee di metropolitana. Senza ombra di dubbio è un fatto positivo che si sia giunti a questa decisione. Ma la nostra osservazione è un’altra. Possibile che ci si sia resi conto solo oggi, dopo che le altre capitali europee hanno, da più di un secolo, linee metropolitane efficienti e in numero elevato? Londra, Parigi, Madrid e Berlino hanno circa 12 linee nel sottosuolo. Come mai Roma scopre solo adesso, dopo ben cento anni, di avere una metropolitana insufficiente? E’ stata una “dimenticanza”, una “distrazione” o una colpevole incapacità, di tipo politico e culturale, a non comprendere l’esigenza di mezzi di trasporto sotterranei, veloci ed efficienti che a Roma non sono mai esistiti? E’ mai possibile che tutto ciò che gli altri ottengono facilmente, i cittadini romani devono aspettare un secolo per avere nulla di più che la media aritmetica degli altri? C’è qualcosa in tutta questa faccenda che ha a che vedere con l’incapacità dei politici romani, di mezza tacca, che non hanno l’idoneità di fare bene il mestiere di politico locale?

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