Tristezza e disgusto.
Nei paesi del sud-est asiatico, che hanno vissuto e stanno vivendo una delle più immani tragedie che l’umanità ricordi, anche se si fa fatica a crederlo, la vita di divertimento e di lussuria è ripresa come prima, forse più di prima. Alcuni giornali raccontano che dalla notte di capodanno sono ricominciate a pieno ritmo le notti di sollazzo e di piacere nei localini di incontro con la popolazione del luogo. Le compagnie aeree internazionali hanno cominciato a scaricare negli aeroporti nuove frotte di turisti attempati e goderecci che non vedono l’ora di entrare nei locali notturni dei villaggi turistici dove c’è stata la tragedia, per trascorrere notti di lussuria all’insegna dei piaceri proibiti con le ragazze adolescenti indigene. Cosa dire di tutto questo? Che ci disgusta e ci ripugna. Si tratta di uno schiaffo scandaloso alla dignità umana e ai valori più profondi della vita e del decoro umano. Non abbiamo parole per rendere nota tutta la nostra indignazione per il grado di degenerazione che questi “turisti” occidentali, in questa disgraziata e tristissima occasione di lutto e di tragedia internazionale, stanno mostrando. Che indecenza!
domenica 2 gennaio 2005
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