mercoledì 12 gennaio 2005

"Processo giusto" e reati impuniti: una relazione di proporzionalità diretta?


E così, più dell’80% dei reati commessi in Italia, rimangono impuniti. Lo ha detto il Procuratore Generale della Cassazione nella sua relazione annuale. A questo punto una semplice domanda: perché? Ovvero, di chi la colpa? In un paese normale, con un parlamento normale, con cittadini che posseggono una morale normale, a quest’ora si griderebbe allo scandalo, se è vero che quattro criminali su cinque non vengono processati e assicurati alle patrie galere. In un paese normale, con un parlamento normale, a quest’ora, questa vergogna nazionale avrebbe procurato le dimissioni dei titolari della responsabilità dell’accaduto. Un fatto così grave avrebbe sollevato nei media dibattiti preoccupati della deriva dell’intera nazione, ovvero un’onda di sdegno collettiva e un allarme diffuso che avrebbe prodotto, come minimo, un impegno straordinario per riparare il danno. Invece, qui in Italia, in un paese che normale non è, Lor Signori, ovvero i rappresentanti politici, sono calmi, sereni e mostrano un autocontrollo fuori dell’usuale, tanto da fare invidia persino a Sherlock Holmes. Noi, invece, siamo sconcertati e arrabbiati. Siamo disturbati per questo fatto indegno. Siamo furibondi e indignati. Ci sentiamo feriti e offesi nell’orgoglio e nella dignità da un fatto che non riusciamo a giustificare. Attribuiamo la responsabilità per intero alla classe politica che ci governa, di centrosinistra e di centrodestra, perché riteniamo che entrambi gli schieramenti hanno la responsabilità, diretta o indiretta, di avere permesso negli ultimi dieci anni la devastazione del codice penale, facendolo diventare nel migliore dei casi un inutile orpello oppure, nel peggiore dei casi, un facile strumento da utilizzare per permettere ai delinquenti incalliti una facile e acquiescente risoluzione dei loro processi. Dunque, per favore, maggioranza e opposizione non facciano gli ipocriti. Perché di questo si tratta. Sull’altare della cosiddetta garanzia del “processo giusto” , avvocati, magistrati, polizia, e soprattutto politici hanno perpetrato un grave e scandaloso arbitrio, che pone sullo stesso piano etico, mascalzoni e onesti, delinquenti e brava gente. Vergogna. Certo, l’attuale maggioranza ha più di tutti responsabilità oggettive, sia perché non interviene adesso con estrema rapidità, sia perché continua a perseguire l’obiettivo di annullare la legge penale che dà certezza al diritto, spacciando per garanzia tutti gli espedienti formali e legislativi che impediscono alla giustizia di fare piazza pulita dei mascalzoni. Quale morale trarre da tutta questa faccenda al limite dello spudorato cinismo? Una sola. Abbiamo una classe politica imbelle che si interessa di tutto, tranne che degli valori dei cittadini onesti. Che pena fanno questi burattini della politica.

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