giovedì 8 gennaio 2009

Il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Il quotidiano “La Repubblica” informa per ben tre volte nella stessa edizione che un fantomatico sindacato autonomo romano del settore del commercio, un certo Flaica-uniti-Cub, intende protestare con un boicottaggio dei prodotti ebraici made in Israel. Questo “sindacato”, per denunciare la politica dei bombardamenti israeliani a Gaza, presenterà a breve una lista di negozi ebraici a Roma. Questa la notizia di oggi che intendiamo commentare brevemente. Il giornale “La Repubblica” è un lupetto birichino che cerca sempre di seguire la regoletta d’oro scritta nel titolo. Non si capisce perché un giornale a tiratura nazionale si presti a questi mezzucci sottobanco per pubblicizzare una iniziativa di parte, di pessimo gusto anti-israeliana. Il giornale di Ezio Mauro, in pratica per ben tre volte nello stesso giornale, informa i lettori che c’è una proposta di un sindacato del commercio per boicottare i negozi di ebrei. A nostro parere, queste iniziative si commentano per quello che sono: razziste, xenofobe e di interesse di parte. Noi non boicotteremo i prodotti israeliani perché ci piacciono i prodotti locali, specie quelli relativi alla cucina romana, aperta a tutti, non discriminante e, soprattutto, intelligente. Ma in questa occasione, per rispondere all’iniziativa razzista, faremo uno strappo alla regola e mangeremo per un po’ anche il pane azzimo, che normalmente non mangiamo, per solidarietà verso i discriminati. A chi fa orecchie di mercante diciamo che mangiamo volentieri anche il pane arabo, meglio se palestinese, alla sola condizione che chi lo produce non vada a bruciare le bandiere israeliane o di un altro stato in piazza. Non ci piacciono coloro che manifestano con intolleranza e odio.

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