giovedì 20 marzo 2008

A cosa serve la nostra scuola secondaria superiore?


Lo stato di cose che riguardano la scuola italiana, liceale o tecnica che sia, è semplicemente folle. E nessuno se ne accorge. Quei pochi che se ne sono accorti tacciono, perché sanno che la nostra è una scuola ormai fallita, peggio dell’Alitalia. Solo che qui non esistono cordate indigene che possano salvarla. Ormai è alla bancarotta. Ecco una serie di responsabili che l’hanno affossata.
I politici. I nostri politici sono personaggi assolutamente lontani dal mondo della scuola e dell’etica. La scuola si basa su un patto culturale e morale. Nella scuola italiana di oggi non c’è cultura perché i principali attori (gli insegnanti) che dovrebbero farla non la posseggono, né c’è etica perché i principali attori (insegnanti e dirigenti scolastici) che dovrebbero praticarla con la prassi quotidiana non ne sono capaci a causa del fatto che non sono abituati alle regole e ai principi di corretta convivenza civile. I primi a non permettere la coppia virtuosa "cultura ed etica" sono sempre stati i politici che hanno dato il cattivo esempio.
Gli intellettuali. Sono peggio dei politici. La ragione sta nel fatto che gli intellettuali vedono la scuola come un teatro dove picchettare tutti con le proprie convinzioni ideologiche. Sono diventati vuoti perché disprezzano le cose concrete. Diceva E. Fabri che “l’ideale educativo di tipo liceale degli intellettuali è compendiato nel tema: una dissertazione su ciò che non si conosce, o di cui si ha solo una superficiale infarinatura”.
La chiesa. Ha perduto una buona occasione per far rimanere fuori dalla scuola l’indottrinamento religioso. Lo pagherà caro in futuro, perché tra venti anni circa, quando la scuola italiana sarà piena zeppa di giovani immigrati islamici, si troverà a gestire un nuovo sessantotto. Con la differenza che lì si trattava di una ideologia perdente (quella marxista) che si sarebbe sfasciata da lì a poco. Lo abbiamo visto a distanza di 24 anni con la caduta del muro di Berlino. Qui si tratterà di una rivoluzione monoreligiosa vincente, in cui si trasformerà l’attuale Insegnamento obbligatorio della Religione Cattolica (IRC) in un peggiore insegnamento obbligatorio della Religione Musulmana (IRM). Voglio vedere cosa farà il Papa quando il 60% degli studenti sarà musulmano. Al Qaeda insegna.
Gli industriali. Hanno cercato di piegare il curricolo scolastico in un corso di formazione per l’industria. Volevano selezionare i migliori per regalarli al mondo industriale e finanziario. Hanno ottenuto esattamente il contrario: la totale impreparazione dei giovani italiani e l’incapacità delle nuove generazioni a fare industria competitiva.
Le istituzioni. Si sono visti gli effetti negativi di Province, Comuni e Regioni (non sono stati in grado di organizzare alcun curricolo regionale integrativo, nè di informatizzare le scuole e neppure di dotare le stesse scuole di laboratori urgenti nel mondo della globalizzazione). Un clamoroso disastro del territorio.
Case editrici. Hanno visto la scuola come un gigantesco mercato di libri dove ripianare i loro disastrosi bilanci con l’obbligo delle famiglie a comprare comunque i cattivi libri di testo. Mai letti e adoperati fino in fondo né dai docenti né dagli studenti, con le pagine traboccanti di foto accattivanti, con i caratteri colorati e ultimamente con i riferimenti di url da andare a scovare sul web, i libri degli editori italiani sono diventati testi di pessima qualità per motivi di sporco guadagno. Libri che sembrano enciclopedie, in cui c’è tutto quello che non serve e poco di quello che è necessario hanno piegato la schiena a molti giovani per portarli dal medico per i difetti della spina dorsale piuttosto che a forgiarli sul piano delle conoscenze e delle capacità. Niente a che vedere con i veri libri: dove non ci sono le figure e ci sono solo i concetti fondamentali e le idee forti delle discipline. Una autentica sciagura.
Gli insegnanti. Ovvero l’insuccesso totale di politici e sindacati messi insieme. I politici credevano di sindacalizzare tutti gli insegnanti. Invece a essere sindacalizzati sono stati pochi docenti e proprio i peggiori. I sindacalisti della scuola sono quegli insegnanti demotivati nella componente educativo-culturale e motivati solo a prendere per sé i vantaggi delle contrattazioni. Meschinità a ripetizione.
Le famiglie. Sono tra i principali responsabili del fallimento della scuola. Mai presenti nelle riunioni degli organi collegiali per discutere delle cose che non andavano nelle classi de iloro figli. Mai che hanno imposto decisioni a Presidi e Dirigenti scolastici per far funzionare meglio la scuola. Mai che hanno fatto manifestazioni contro le pochezze di molti insegnanti fannulloni. Hanno preteso solo che la scuola fungesse da baby sitter per i loro pargoli.
Gli studenti. Forse sono coloro che hanno meno responsabilità. Protetti dai loro genitori fino alla più totale ignoranza, custoditi dai bidelli che racimolavano qualche mancia da loro con in tasca 100 euro al giorno, coperti dai Presidi per impedire proteste e scioperi, aiutati colpevolmente dai docenti più impreparati che ne temevano le reazioni, sono tra coloro che dovrebbero essere mandati nel limbo. Ma le autorità ecclesiastiche lo hanno tolto. Quindi sono incolpabili. E dire che sarebbe stato facile ricondurli allo studio con un solo articolo di legge che avrebbe dovuto togliere validità legale al titolo di studio. Sarebbero rimasti a casa i somari e a scuola chi voleva veramente apprendere.
Che dire di più. Abbiamo ciò che ci meritiamo. Ovvero il peggio. Il meglio ce l’hanno gli altri.

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