La pubblicazione in questi giorni dei 162 nomi di insegnanti che hanno cognome ebreo in internet è un classico della logica deduttiva matematica. “Dato uno spazio euclideo e in presenza di un triangolo qualsiasi, se la somma di due angoli interni è tot gradi, ne discende che il terzo angolo avrà uno e un solo valore, dato dalla differenza tra un angolo piatto e la somma dei primi due. Cioè, la misura dell’angolo incognito si trova con la seguente operazione y = 180° - x, dove x è la somma dei due angoli conosciuti. E ciò sempre”. La geometria euclidea ci insegna che partendo da premesse certe si perviene a conseguenze altrettanto certe. Il fascino della matematica sta nel semplice fatto che l’intera struttura del suo pensiero scientifico poggia su una logica ferrea, causale, impossibile da modificarsi a proprio piacimento. Mutatis mutandis, in politica, se in un paese occidentale, preferibilmente in Italia, si verificano le due condizioni che seguono allora gli eccessi dei vizi dell’intera popolazione, non corretti dalla politica, produrranno effetti perversi di tipo xenofobo e razzista. Questa è logica matematica applicata alla sociologia e alla politica, in modo tale che l’osservazione ne conferma sempre i risultati. E così è sempre stato. In Italia con il fascismo e in Germania con il nazismo si è verificato al 100% questa semplice equazione : «permettere la pubblicazione di comunicazioni discriminanti ai danni di una parte della collettività equivale a produrre prima o poi la sua eliminazione fisica». Le due condizioni riguardano due categorie sociologiche ben precise. In primo luogo, l’esistenza di una casta politica che per paura di andare in galera per gravi reati commessi nel suo “lavoro” produce, come nel nostro caso, una legislazione perdonista che mediante lacci e lacciuoli di carattere formale toglie di fatto qualsiasi efficacia e tempestività alla magistratura di assicurare i rei alle patrie galere. In secondo luogo, complice una rete trasversale di soggetti, che vanno dalla stampa alla televisione, dalle "parrocchie perdoniste" per eccellenza (con richieste reiterate nel tempo dell’indulto) alle associazioni cosiddette umanitarie, si produce nei cittadini l’accettazione e l’indifferenza ai reati commessi da questa feccia estremista di destra e di sinistra. La conseguenza di tutto ciò è una gigantesca opportunità di permesso indiscriminato ai violenti e prevaricatori di estrema sinistra e di estrema destra di prosperare, con l’astuta politica di minimizzarne la loro forza persuasiva su larghi strati della società. Se si è permesso ciò allora è ovvio che la conseguenza pratica, prima o poi, non può non essere che il proselitismo della discriminazione e del razzismo. Adesso tutti si stracciano le vesti, compreso l’attuale Presidente della Repubblica che ha definito sconcertante l’episodio. Il Presidente della Repubblica può definire come vuole l’episodio ma se nei prossimi mesi dimentica l’accaduto allora il fatto diventa inaccettabile. Perché il Presidente della Repubblica non fa un intervento alle Camere, come previsto dalla Costituzione, per condannare l’inerzia dei tre poteri, il legislativo, l’esecutivo e il giudiziario che non riescono o non vogliono fare il proprio dovere? Questo è il risultato della “non politica”, cioè di tutte le “non decisioni” adottate dai precedenti governi di centrodestra e centrosinistra. Berlusconi e Prodi sotto questo profilo sono entrambi responsabili e complici delle non politiche prese nei confronti di questi adepti schifosi dell’estremismo xenofobo. Un esempio? Quante volte le formazioni di estrema destra hanno organizzato manifestazioni con i simboli del fascismo in varie parti della città di Roma con il consenso strumentale dei vari prefetti e ministri dell’interno? Quante volte le formazioni no-global e animaliste hanno organizzato manifestazioni violente e blocchi dei servizi senza subire conseguenze efficaci? Tutti i governi hanno le loro responsabilità ma quello di Prodi ne ha più degli altri perché si è sempre piccato di essere il governo dell’etica e della giustizia. In realtà il suo motto è stato il nullismo. Per concludere, una piccola chiosa. Ma chi ha mai detto che l’antisemitismo è solo fascista? Il fatto che la lista sia stata pubblicata, già due mesi fa dagli organi della Università "La Sapienza", ci costringe a ricordare che i famosi sessanta professori di fisica di sinistra-sinistra sono sempre gli stessi che protestano contro il capitalismo e i suoi dannosi effetti. E i loro?
sabato 9 febbraio 2008
Come durante il regime fascista in Italia: le liste di proscrizione ebree di nuovo in funzione.
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