sabato 16 febbraio 2008

Quando si dice predica bene e razzola male!


Ecco la notizia che desideriamo commentare oggi. Il Corriere della Sera in quinta pagina titola: “Norma corretta. Bastano due parlamentari e le firme non servono”. Di che si tratta?. Com’è noto per presentare un partito alle elezioni e concorrere ad incassare il ghiotto bocconcino del finanziamento ai partiti è necessario presentare delle firme di elettori. Molte firme. Per i piccoli partititi sono un’immensità: circa ottocentomila firme per circoscrizione. Capite subito che per la Rosa Bianca (Baccini,Tabacci e Pezzotta), per La Destra (Storace) e per il Movimento per la Vita (Ferrara) montare dei gazebo e ottenere quella montagna di firme è impresa più che ardua. Cosa fa “Sua Grazia” Romano Prodi? Riunisce a tamburo battente il Consiglio dei Ministri e… oplà ritoccato (pardon, taroccato) l’articolo quattro, che prevedeva la norma del numero minimo di firme. Sua Grazia afferma adesso che bastano solo due deputati e due senatori per evitare le firme. Turigliatto e Cannavò risultano così i soli ad essere fregati. Ma la cosa più straordinaria è un’altra. Il Pdl del liberale, democratico, moderato e popolare Silvio Berlusconi ha prestato a Ferrara, per sicurezza, tre parlamentari (Egidio Sterpa, Lino Iannuzzi e Alfredo Biondi), i cosiddetti cani sciolti, per permettere meglio l’operazione di presentazione della lista pro-cattolica neo-catacumenale e paleo-cristiana. E passiamo adesso ai commenti. Della ennesima furbata tutta italiana noi non ci meravigliamo perché, come più volte detto su questo blog, davanti alla italianità dei comportamenti si piegano persino le ideologie. E poi, i Signori delle crociate della libertà, di destra e di sinistra, di centrodestra e di centrosinistra, hanno la sfrontataggine di criticare Putin. Almeno quello le cose le dice e le fa, assumendosene per intero la responsabilità. Qui gli scaltri Bertoldo, ovvero il tandem Prodi-Berlusconi, tirano le pietre e nascondono la mano.

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