lunedì 25 febbraio 2008

Il messaggio di Totti: "grazie Walter".


Veltroni lancia Rutelli. Ormai la campagna elettorale di Walter Veltroni, americano di Roma, è all’insegna dell’americanismo tout court. Ci fa piacere, e poi perchè no? Questo lancio pubblicitario ci può stare. Entrambi dello stesso partito gareggiano per due candidature politiche importanti: il primo per Presidente del Consiglio, il secondo per Sindaco di Roma. Vinca il migliore, si dice in questi casi. Si potrebbe tuttavia ipotizzare un analogo lancio pubblicitario nel centrodestra: per esempio Miccichè lancia la Prestigiacono for President alla Regione Siciliana. Peccato che il vero candidato del Pdl è l'autonomista, fautore della sicilianità integrale, Raffaele Lombardo. Ma la vera notizia deve ancora venire. Totti lancia Walter. E qui cominciamo ad “uscire dal seminato” per due ragioni. In primo luogo perchè i due sono individui diversissimi. Veltroni è un uomo di cultura mentre Totti è un ignorante. In secondo luogo, Walter corre in politica, Totti al massimo può correre per il pallone d'oro, che sono due aspetti di nuovo diversissimi e che si possono immaginare apparentati solo nell’immaginario romanesco di un fine pranzo, quando i coloratissimi commensali romani concludono il pasto con lo stesso frutto: il cocomero. La comunanza, sta nel fatto che entrambi, da buoni romani, si seggono a tavola alle due del pomeriggio per finire alle cinque, ora che, com'è noto, è colorata di rosso come le magliette del romano Totti nella poesia spagnola di Garcia Lorca. Dunque, la campagna pubblicitaria di carattere calcistico non ci piace. Anzi. L’accostamento e il lancio può costituire un pericoloso precedente, perchè potremmo ritrovarci che Kakà lancia Berlusconi con i colori rossoneri del tramonto milanese; oppure che Manfredini lancia Lotito con i colori dell’azzurro mattutino nella assolata piazza del vittoriano ex-fascista; che Del Piero lanci Cobogli Gigli nei riflessi bianchi e neri della mole Antonelliana; che chiunque lanci chiunque ma, soprattutto, che qualcuno lanci Totti e lui sputi in faccia all’avversario. Insomma, una grande confusione. Che ne direste di una campagna elettorale imperniata non più su un programma politico di proposte e progetti di tipo economico-culturale ma su un programma calcistico con programmi di scambi di ruolo tra terzino e ala tornante e di modulo 3-5-2 invece del 4-4-2? Ma si può assistere a questi carnevali pieni di pagliacci? Boh! Non sappiamo cosa dire. Non abbiamo parole.

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