giovedì 6 dicembre 2012

Impazzimento generale.


L’Italia è un paese da troppo tempo mobilitato ad aiutare chi delinque. Con la scusa del buonismo stanno eliminando le sentenze di condanna a tutti. Ministri della giustizia a fare carambole per imporre “regole giuridiche” da Azzeccagarbugli e permettere ai rei di non andare in carcere, aggirando le norme. La Procura di Milano che tira fuori dal cilindro il coniglio della sostituzione del carcere con gli arresti domiciliari a un giornalista condannato in via definitiva, aggirando le norme. Un vecchio radicale col codino tutto concentrato a far uscire dalle patrie galere i condannati, legittimandosi all’azione mediante il grido che tutti sono criminali, aggirando la norma. Giudici e magistrati che fremono per fare i politici e politici che vogliono fare i giudici, aggirando la norma della separazione dei poteri dello Stato. La corruzione, che ormai è diventato l’unico dogma della vita degli italiani più furbi, impera e tutti la agevolano, aggirando qualunque norma. E si potrebbe continuare così quasi all’infinito. Tutto questo mentre la malavita esercita il suo “diritto” a uccidere chi vuole, anche in una scuola materna mentre i bambini con le maestre cantano il coro di natale. Sono tutti impazziti, come una maionese scadente che non ha rispettato le giuste proporzioni tra i suoi elementi. In tempi di crisi, invece di aumentare il rigore e la severità per evitare la catastrofe, tutti scelgono la tolleranza e la clemenza, agevolandola. Abusus non tollit usus.

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Un Paese dove una importantissima percentuale di detenuti è in "attesa di giudizio" dove ad ogni piccola occasione ci si lamenta della inciviltà delle condizioni degli stessi, dove la pratica degli indulti e delle amnistie se non si può dire quotidiano poco ci manca, dove il perdonismo impera sovrano e dove, per riprendere quanto detto sopra vi sono più detenuti in attesa di giudizio che detenuti per giudizio ormai passato in giudicato, dove vi sono parlamentari che siedono nel più alto consesso civile del Paese in larga parte attori del problema, perchè giudicati ed inquisiti per reati vari , che nulla hanno a che vedere con la politica, un Paese dove ad ogni anno di pena vengono scontati tre mesi, dove raggiunta la metà della pena da scontare si passa alla libertà condizionata, un Paese come questo pensate, seriamente, che possa combattere il crimine ? Abbiamo scorpeto che basta un sms per far uccidere un ragazzo e 200 euro di paga, che i malavitosi non si fermano davanti a nulla , neppure ai bambini. Ma si, la loro "giustizia" è meno permissiva e meno intrisa di quei valori che, in teoria, dovrebbero farci chiamare cristiani, ma, sappiamo che tutto è relativo anche questo.

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