sabato 1 dicembre 2012

Aggressione, razzismo e ipocrisia a Roma.


Alcuni mesi fa il professore Nazir Rafiq Ahmad è stato picchiato sulla metro di Roma per razzismo. Ha 50 anni e si trova in Italia dal 2001. Insegna conversazione inglese in tre licei romani. Solidarietà a Nazir Rafiq Ahmad è stata espressa dal sindaco Gianni Alemanno per la vile aggressione subita. Roma, aggiunge il Sindaco «è una grande città che ogni giorno di più afferma la sua natura cosmopolita e che promuove il rispetto delle diversità e dell'identità delle persone». Questo il fatto che commenteremo senza peli sulla lingua. No, Sindaco. Non è vero che Roma è una grande città e che promuove il rispetto della diversità. Lo farà con gli stranieri biondi e gli occhi azzurri. Ma appena il colore tende al marrone o, peggio, al nero tutto cambia. Roma è una “piccolissima città”, perché circolano persone piccine di cervello, incivili, che fanno male al suo nome e ai romani evoluti. Lei, sindaco Alemanno, può tentare di addolcire la pillola ma la verità è un’altra. A Roma questi fatti indegni succedono troppo spesso, con regolarità e precisione che lasciano pensare a una regia voluta e ricercata di proposito. Roma è diventata una città violenta, soprattutto con le culture immigrate e i più deboli. Troppe aggressioni, troppa violenza, troppa politica estremista, troppa ideologia di estrema destra. Lei caro Sindaco, anche in considerazione del fatto che non ha la reputazione di un soggetto moderato, cominci a dimostrare che crede nella tolleranza individuando modalità concrete di solidarietà ai discriminati e tagli qualunque rapporto con le associazioni e i movimenti che predicano l’ideologia di estrema destra. Sappiamo che esistono, per altri versi, analoghi e pessimi movimenti estremisti di sinistra. Ma questo non deve dare alibi, nè ai soggetti violenti, nè a lei che è il primo cittadino di Roma. Si schieri sempre con i più deboli e combatta gli estremisti di tutti i colori, rossi e neri, di sinistra e di destra. Solo allora crederemo in lei. Niente cambiali in bianco.

1 commento:

Giancarlo ha detto...

E' vero Roma ERA una città cosmopolita, Roma Era una città dove il razzismo era sconosciuto Roma adesso è tutt'altra cosa. Certo mi si dirà non tutta la responsabiltà è del Sindaco , anche se lui in anni lontani ci ha messo del suo, da notare il il suo pargolo non professa certo migliori "compagnie".
Adesso Roma è, purtroppo, un bell'esempio di provinciale ignoranza , le migliori immagini che mi vengono in mente sono le macchiette di Carlo Verdone.
Purtroppo è così, purtroppo, anche se brutto dirlo, ci si deve rassegnare alla scadente qualità delle persone che ci circondano e, sopratutto, ci governano !

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