La domanda è una sola ed è inquietante: che sta succedendo in Italia? Vi è il pericolo concreto del declino e dello scollamento della società? Ospedali che fanno fuori i pazienti operati, riforma elettorale che evidenzia una anarchismo demenziale, privatizzazione Alitalia e scalo Malpensa che è una continua guerra tra fratelli in lotta fra loro, rinnovo del contratto dei metalmeccanici che è un continuo sfogliare una margherita (si fa, non si fa), blocchi stradali per i rifiuti, inceneritori e discariche che nessuno vuole, morti sul lavoro continui e inaccettabili, sindacati sempre a minacciare scioperi un giorno si e l’altro pure, e si potrebbe continuare a lungo. E’ evidente che ne paese c’è un grosso problema di quotidianità in cui la normalità della vita è continuamente violata. Il problema è gravissimo perché si sta scollando l’intera società italiana. Continuando così non rimarrà più una società, ma un’accozzaglia di individui che non si riconoscono in nulla. Di chi la colpa e, soprattutto, cosa fare per uscirne? La colpa è dei partiti e dei loro rappresentanti politici a tutti i livelli, incapaci di far uscire il paese dai radicalismi, dagli ideologismi, dalle lotte tipo Guelfi e Ghibellini e dal dilettantismo. Le risposte rozze che sono state date finora dalla politica sono insufficienti e inefficaci. Cosa fare? A tutti i politici si dovrebbe chiedere di fare un passo indietro e soprattutto di agire nell’interesse generale e non nell’interesse del gruppo o dei singoli. E’ necessario ridare fiducia ai cittadini con azioni che nobilitino l’azione politica. C’è un solo sistema: ridurre le spese dello Stato e della politica. Sarebbe un primo passo verso la normalizzazione.
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martedì 15 gennaio 2008
La protesta violenta e rabbiosa delle categorie in Italia: un vizio o qualcos’altro?
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1 commento:
Concordo pienamente con quanto scritto. Analisi perfetta. Foto azzeccata! Antonio
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