giovedì 17 gennaio 2008

Riorientare la bussola della politica nazionale.

Dopo il gigantesco "trappolone" teso dalla Segreteria della Santa Sede all'intero fronte laico italiano cosa bolle nel pentolone della politica italiana? A nostro giudizio c'è il rinvio all'ultima domenica possibile del referendum sulla riforma elettorale. In realtà, e lo potremo verificare subito, il Presidente del Consiglio Prodi farà di tutto per "addormentare" la nuova situazione di emergenza nata all'indomani delle dimissioni del Ministro della Giustizia Mastella. Noi siamo sicuri che la data del referendum sarà stabilita alla fine del periodo di ammissibilità. Il che equivale a dire che si terrà in giugno, in modo tale da far sopravvivere l'attuale maggioranza e permettere l'accordo con le frange estremiste della sinistra massimalista italiana. Quello che interessa ai partiti, di maggioranza e/o di opposizione, non sono i desiderata dei cittadini ma l'interesse personale della propria lobby partitica. Rimboccarsi le maniche e "pulire" il paese dalla sporcizia dovrebbe invece essere il vero sport nazionale. La logica ci dice che la migliore soluzione per il paese sarebbe quella di permettere agli italiani di votare al più presto il referendum e durante questi mesi dedicare le migliori energie a risolvere le vergognose emergenze nazionali. Per le prossime elezioni bisognerebbe effettuare una gigantesca opera di formattazione dell'intero Parlamento, allontanando i parlamentari inquisiti, condannati e/o parassiti e sostituirli con candidati giovani, puliti e pieni di energia. Ma dubitiamo che questo paese sia in grado di saper formattare, cioè di pulire il suo Parlamento. Non per niente l'Italia è fra gli ultimi paesi nell'uso dell'informatica e quindi della capacità di saper effettuare processi di pulizia e di predisposizione di nuove modalità di vita del sistema. Ai nostri politici, purtroppo, la pulizia - sia essa morale del parlamento o magnetica del disco rigido - non piace e non la vogliono. Meminisse juvabit.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

"Per le prossime elezioni bisognerebbe effettuare una gigantesca opera di formattazione dell'intero Parlamento, allontanando i parlamentari inquisiti, condannati e/o parassiti e sostituirli con candidati giovani, puliti e pieni di energia"
Sono le stesse identiche parole che usa Beppe Grillo nei suoi Vaffa-day. Il problema è capire come fare ciò, come azzerare tutto e ricominciare da capo. Le regole le fanno sempre loro, i politici. Tutto ci viene calato dall'alto, che ci piaccia o no. Lucia

Anonimo ha detto...

Immagino che Beppe Grillo sul suo blog abbia detto le stesse cose che ho detto io in modo più efficace e graffiante. Ne prendo atto. Tuttavia, a me l’idea di azzerare il Parlamento con una bella operazione di pulizia generale, come “la formattazione di un vecchio disco rigido di computer”, piace. La trovo esaltante. Formattare significa azzerare ciò che precedentemente esisteva affinché non rimanga niente di quello che esisteva prima. Dal punto di vista fisico significa che una testina magnetica, posta a brevissima distanza dalla superficie del disco, agisce in modo meccanico su tutte le microbarrette magnetiche di cui è costituito il disco fisso, orientandole tutte nella stessa direzione. In questa maniera tutti i dati presenti nell’hard disk vengono eliminati. Alla stessa maniera dovrebbe agire Walter Veltroni alle prossime elezioni nazionali, azzerando l’attuale database parlamentare. Almeno il 90% degli attuali parlamentari del PD dovrebbe passare “ad altro incarico”. Una buona percentuale di questi deputati e senatori sono “inservibili”, assolutamente inutilizzabili, irriciclabili perché vecchi, logori e dequalificati da anni di militanza partitica. Facciamo qualche nome. Gli ex-sindacalisti D’Antoni e Benvenuto, gli ex-democristiani De Mita e Mattarella, gli ex-comunisti Giulietti, Calvi, Colombo, la carismatica Binetti, Ronchi, Treu, Zavoli, Zanone, e tanti altri come loro. Vogliamo pulizia, facce nuove e giovanissima età. Orsù, diamoci da fare. Non posso proporre la stessa operazione di pulizia negli altri partiti di estrema sinistra e di destra per ovvie ragioni. Né Berlusconi, né Fini, né la Lega Nord, né soprattutto la galassia dell’estrema sinistra dei Giordano e Diliberto sono in grado di garantire pulizia. Ve lo immaginate Casini che dice a Cuffaro di dimettersi? Oppure Berlusconi a Previti? Oppure Bossi a Borghezio? Impossibile! La Casa della libertà piuttosto che una accozzaglia di partiti e partitini a me sembra una casa delle schifezze!

Anonimo ha detto...

Sono le 9.00 di sabato 19 gennaio.Sono ancora in pigiama. Con la tazzina del caffè in una mano e il mouse nell'altra, comincio a dare le prime cliccate per conoscere le ultime notizie da Repubblica on line: Mastella indagato si dimette, ma a Ceppaloni tutti i paesani sono indignati e protestano per questa ingiustizia.
Cuffaro si becca 5 anni per aver aiutato un mafioso, ma piange dalla felicità perchè poteva andargli peggio e dichiara che non si dimetterà. Quelli che sino alla fine hanno pregato per lui, nelle chiese, nelle loro case, nei luoghi di lavoro adesso esultano con lui. Berlusconi è indagato per corruzione nel caso Rai-Saccà, ma annuncia che quando avrà vinto le prossime elezioni riformerà tutta la magistratura. Sa che nonostante tutto, il suo elettorato non lo abbandonerà.
E noi qui, come dei fessi a sperare che gli italiani diano una bella formattata al sistema!! Meglio prendere un Maalox Plus e spegnere il computer. Lucia

Anonimo ha detto...

Cara Lucia, grazie del post stimolante e battagliero.
Su Mastella e Berlusconi ho già detto in altri post. Colgo l'occasione del tuo messaggio per dire come la penso sul Governatore della Sicilia, la regione "bedda", straordinaria nelle sue incomparabili bellezze paesaggistiche, artistiche e culinarie. A livello nazionale si dice che è stata fatta l'Italia, adesso bisogna fare gli italiani. A livello regionale si dice che è stata fatta l'autonomia siciliana adesso è necessario liberare i siciliani. Liberarli, si, ma dai loro politici! Leggi il post sul blog e ... fatti sentire di nuovo. Ciao.

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