sabato 5 gennaio 2008

La violenza oggi in Italia: una maledizione o una conseguenza di pessima politica?



Violenza quotidiana. Violenza cittadina. Violenza tra le mura domestiche. Violenza nei parchi. Violenza ovunque. Ogni giorno i cittadini italiani sono costretti a subire violenza, di tutti i tipi e in tutte le forme. Che sta succedendo? Perchè si sta verificando tutta questa brutalità impregnata di malvagità? E' ineliminabile? Oppure si può ancora fare qualcosa? Vediamo di fare un po' di chiarezza su questa delicata questione. Iniziamo col dire che la violenza può benissimo essere ridotta ai minimi termini. I sociologi la chiamano soglia "fisiologica", cioè quantità minima. E' possibile? Si. E' possibile. A patto però di volerlo. Non si può pretendere nello stesso tempo "la botte piena e la moglie ubriaca". Non è, cioè, possibile ridurre fortemente la violenza consentendo a chi la pratica di non pagare alcuna penale. Perchè di questo si tratta. Chi sbaglia deve pagare. E qui non tutti sono d'accordo, purtroppo. E' stupefacente, ma molti ritengono che "i principi valoriali primi" non possono accettare la massima dell'"occhio per occhio, dente per dente". La soluzione tuttavia c'è. Tutto si riduce ad accettare intenti legislativi e normativi che superino le prassi del buonismo attuale. Si tratta di introdurre il semplice principio che chi sbaglia paga sempre, e salato, come deve essere in una società equa e giusta. Invece in Italia, incredibile a dirsi, si premiano i mascalzoni, gli evasori, i delinquenti con regali che lasciano attoniti, stupiti da cotanta sfacciataggine. Le parole cattive, da estirpare, sono sempre le stesse. Eccone un campione rappresentativo: "indulto, amnistia, perdono, sanatoria, grazia, assoluzione, sconto di pena, attenuante giudiziaria, tolleranza, comprensione, clemenza, pietà, generosità". Può bastare. Insomma, si tratta di una vera e propria calamità nazionale quella che viene messa in azione dai perbenisti di professione, ovvero dai politici e dalle autorità religiose e forensi. In fondo in fondo, se si ragiona un poco, si capisce subito che a volere questi atti di clemenza continua e pericolosa sono sempre gli stessi soggetti. I politici innanzitutto. Per la semplice ragione che i politici sono i primi soggetti che delinquono (si ascoltino le registrazioni delle intercettazioni telefoniche e si capirà meglio il livello di delinquenza che esiste nel mondo della politica) per favorire voti di scambio, doni di scambio e raccomandazioni di scambio. Le autorità religiose. E' noto a tutti che il Vangelo e la storia della Chiesa è permeata di buoni propositi, di atti di carità cristiana. Queste sono cose corrette, giuste. Il problema sta nel non confondere il messaggio di Gesù Cristo con gli atti contro la morale che poi non sono altro che i Dieci comandamenti violati da bricconi di professione. In questa questione del perdono, i Papi non smettono mai di predicare bene e razzolare male. Dunque, molta responsabilità ricade su questi soggetti che non fanno nulla per ridurre questo cancro nella società. Gli avvocati. Non dimentichiamo mai la frase dell'Azzeccagarbugli a Renzo Tramaglino nei Promessi Sposi. Dice l'Azzeccagarbugli: "Caro il mio buon Tramaglino. A noi, uomini di Legge, voi poveri ingenui dovete dire la verità, nient'altro che la verità. Ci pensiamo noi, poi, a ingarbugliare i fatti"! Ecco. Appunto. A ingarbugliare i fatti gli avvocati sono bravissimi. Ci vivono e a quanto sembra dagli indicatori di reddito, anche bene. Ecco come stanno, purtroppo, le cose.

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