La storia della condanna, che molti non conoscono, dell’ex Ministro alle infrastrutture del governo Berlusconi Pietro Lunardi ci permette di distinguere, con un esempio di grande efficacia didattica, ciò che è immorale da ciò che non lo è. I fatti. Nel 2005 la Corte dei Conti del Lazio lo ha condannato a un risarcimento di circa 2 700 000 euro per aver costretto l’ANAS, quando era ministro, a pagare delle maxiliquidazioni del Cda. Il governo Berlusconi nella finanziaria di quell’anno inserisce un articolo col quale si concede di fatto un maxisconto a Lunardi di circa l’85% sul risarcimento, permettendogli di pagare appena 614 000 euro invece dei 2 700 000 previsti. La notizia dello sconto, completa di particolari inediti, si può trovare in rete qui, mentre sulla carta stampata si trova pubblicata sul settimanale l’Espresso, a pag. 28 del 23 Ottobre 2008. Quando diciamo che in politica gli italiani sono dei maestri nell’imbrogliare e dei geni nel riuscire a non provare vergogna non ci sbagliamo, perché abbiamo le prove di questo inquietante atteggiamento di indecorosa e volgare sporcizia morale. In questo caso desideriamo porre l’accento sulle sinergie messe in atto dalla coppia Lunardi-Berlusconi. Il primo realizza l’ingiustizia e il secondo la agevola aiutando, a spese dello Stato, l’amico. Lunardi ringrazia. A questo proposito prendiamo a prestito una frase detta dallo scienziato Russell McCormmach, il quale disse: “La nobiltà di un uomo risiede nel suo essere, non in ciò che realizza”. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha realizzato un sacco di soldi: ma non è nobile.
mercoledì 29 ottobre 2008
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1 commento:
Ciao Zeno,
io aggiungerei questa piccolissima frase alle tue conclusioni:" Il denaro fa l'uomo ricco, l'educazione lo fa signore".
Nel nostro parlamento ci sono tanti ricchi, capeggiati da un super ricco, ma in quanto a educazione e signoliriltà...zero!
Ciao
Lucia
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