mercoledì 29 ottobre 2008

Un esempio di immoralità.

La storia della condanna, che molti non conoscono, dell’ex Ministro alle infrastrutture del governo Berlusconi Pietro Lunardi ci permette di distinguere, con un esempio di grande efficacia didattica, ciò che è immorale da ciò che non lo è. I fatti. Nel 2005 la Corte dei Conti del Lazio lo ha condannato a un risarcimento di circa 2 700 000 euro per aver costretto l’ANAS, quando era ministro, a pagare delle maxiliquidazioni del Cda. Il governo Berlusconi nella finanziaria di quell’anno inserisce un articolo col quale si concede di fatto un maxisconto a Lunardi di circa l’85% sul risarcimento, permettendogli di pagare appena 614 000 euro invece dei 2 700 000 previsti. La notizia dello sconto, completa di particolari inediti, si può trovare in rete qui, mentre sulla carta stampata si trova pubblicata sul settimanale l’Espresso, a pag. 28 del 23 Ottobre 2008. Quando diciamo che in politica gli italiani sono dei maestri nell’imbrogliare e dei geni nel riuscire a non provare vergogna non ci sbagliamo, perché abbiamo le prove di questo inquietante atteggiamento di indecorosa e volgare sporcizia morale. In questo caso desideriamo porre l’accento sulle sinergie messe in atto dalla coppia Lunardi-Berlusconi. Il primo realizza l’ingiustizia e il secondo la agevola aiutando, a spese dello Stato, l’amico. Lunardi ringrazia. A questo proposito prendiamo a prestito una frase detta dallo scienziato Russell McCormmach, il quale disse: “La nobiltà di un uomo risiede nel suo essere, non in ciò che realizza”. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha realizzato un sacco di soldi: ma non è nobile.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Zeno,

io aggiungerei questa piccolissima frase alle tue conclusioni:" Il denaro fa l'uomo ricco, l'educazione lo fa signore".

Nel nostro parlamento ci sono tanti ricchi, capeggiati da un super ricco, ma in quanto a educazione e signoliriltà...zero!

Ciao
Lucia

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