Inizia oggi su questo blog un'autentica avventura culturale da non sottovalutare. In forma gratuita e speriamo gradevole inizia il proprio cammino un corso linguistico relativo all’apprendimento dell’arabo.
E’ un progetto ambizioso ma anche semplice e alla portata di tutti. Chiunque potrà seguirlo e qualunque persona potrà interagire durante tutte le fasi del corso e durante le singole lezioni intervenendo nella pagina dei commenti. Naturalmente il corso è gratuito e si avvale di due figure che assumono la veste di maestro il primo e studente il secondo. L’unica condizione che viene richiesta è che venga salvaguardata la serietà degli interventi. E’ anche gradita la registrazione dei partecipanti inviando al webmaster il proprio nome, cognome e indirizzo di posta elettronica con una mail il cui oggetto sia “iscrizione al corso”. Tutto qua.
E adesso passiamo a illustrare alcune premesse che caratterizzano il corso. Le premesse a un progetto culturale relativo allo studio di una lingua straniera possono essere molte, diverse e variegate tra di loro, sia per scopi, sia per completezza. Basta confrontare la prefazione di Remo Cantoni al racconto di Franz Kafka nel suo capolavoro Il castello nell’edizione della Medusa-Mondadori e la premessa alla “Storia d’Italia” di Indro Montanelli per avere un semplice esempio concreto di diversità. In genere, le premesse servono agli autori per informare i loro lettori delle caratteristiche e delle finalità di un loro scritto.
La nostra premessa serve per informare chi ci legge che entrambi gli autori, nei loro rispettivi ruoli di maestro uno e di studente l’altro, hanno il desiderio comune di esprimere il piacere di studiare la lingua araba con tutto ciò che questo studio implica nella conoscenza della cultura, della storia e delle tradizioni dell’area geografica in cui quella lingua è nata e si è diffusa. Nel nostro caso, poi, le motivazioni sono anche di tipo religioso, vista l’enorme importanza e la robusta correlazione che esiste tra lingua coranica e contenuto religioso del libro sacro per i musulmani, che è il Corano. “Piacere” qui significa diletto, amore, gioia, soddisfazione, svago e persino godimento che si può provare nell'apprendere la lingua araba.
Attenzione che il piacere non riguarda solo l’obiettivo, cioè il conoscere la lingua per saper tradurre e comunicare. Non solo. Qui “piacere” è anche lo studio vero e proprio della lingua, cioè l’apprendimento sistematico e continuo delle idee e dei concetti relativi alle strutture fonetiche, morfologiche, grammaticali e sintattiche della lingua araba. Ma è piacere anche l’avanzare nella conoscenza quotidiana, giorno per giorno, con fatica, con impegno, con concentrazione ma, soprattutto, con contentezza. Naturalmente, noi non crediamo di essere soggetti speciali e unici nel panorama dell’apprendimento di una lingua. Siamo convinti che chiunque affronti lo studio di qualsiasi lingua può provare le medesime sensazioni che descriviamo noi. Non abbiamo, sia chiaro, il monopolio del piacere dello studio. Vogliamo solo tentare di comunicare questo nostro desiderio a coloro che ci seguiranno in questa avventura. In ogni caso, “il verbale” di questo piacere potrà rimanere in rete come testimonianza del nostro interesse. Non sappiamo dove arriveremo. Non abbiamo esperienza in questo campo. E’ possibile che falliamo. Vogliamo tuttavia tentare di mettere alla prova la nostra capacità di provarci. Se ci riusciremo sarete voi, cari “lettori-navigatori” della rete, i nostri giudici. Per parte nostra faremo del nostro meglio e, come si suol dire in questi casi, noi “ce la metteremo tutta”. Qui si parrà la "nostra" nobilitate, per dirla col Sommo Poeta.
Intanto, vi informiamo che il nostro strumento principale di lavoro per conseguire questo obiettivo, che è, insieme, scopo didattico, educativo e culturale, è un libro. Forse questo libro può essere definito, per noi italiani che siamo connazionali dell’Autrice, “il libro” per antonomasia che ci permetterà di vivere l’avventura singolare e insieme straordinaria di imparare la lingua araba. Lo scopo del viaggio di piacere nei meandri della grammatica e della sintassi araba è il commento e lo studio dell’unico e irripetibile libro italiano che è la “Grammatica teorico-pratica della lingua araba”, pubblicato nel 1937 dalla grandissima ed eccezionale figura di glottologa e linguista che fu la signora Laura Veccia Vaglieri. Qui di seguito pubblico la copertina del testo che io posseggo. Chi volesse avere una copia gratuita del testo, edizione pubblicata nel 1951, può scaricarla a questo URL di slideshare.
Chi invece volesse leggerla in internet ecco il link.
Il suo uso, e il suo "abuso", sarà il nostro mezzo di locomozione, ovvero di spostamento lungo i sentieri erti e ripidi, ma interessanti, dell’insegnamento e dell’apprendimento dell’arabo. Chi vivrà, vedrà.
E adesso, prima di concludere, una breve risposta a una possibile domanda: “per quale motivo l’arabo”? Per tre buone ragioni.
In primo luogo, perché è una lingua interessante, ricca di aspetti intriganti, coinvolgenti, bella e artisticamente dotata di disegni e forme di rara bellezza artistica.
In secondo luogo, per la sua importanza come lingua veicolare nel mediterraneo, e non solo. Chi si sente mediterraneo perché nato e cresciuto in un paese geograficamente a ridosso di quello nord-africano e crede nell’importanza delle proprie radici, cercando in queste il senso della propria appartenenza a tradizioni e specificità culturali che hanno come riferimenti cultura, storia, letteratura, arte, cinema, scienza, cucina, etc. non può non vedere nella cultura araba e, dunque, nella lingua araba, importanti elementi e fattori di senso caratteristici del proprio modo di essere e di vedere la vita.
Infine, ma non per questo di meno, l’arabo perché permette di leggere direttamente senza mediazione alcuna il Corano per capire qualcosa della cultura araba leggendo il libro sacro dei musulmani come la Bibbia lo è per le altre due religioni monoteistiche.
Tre ragioni, tre scopi, tre elementi di riflessione su noi stessi, in un mondo sempre più votato all’indifferenza e alla trivialità dei media predominanti, come la becera TV, e in una società che ha smarrito la bellezza dei valori più importanti della vita nei quali c’è la lettura di narrativa, poesia e il senso lato la lingua araba che permette di veicolare idee che riguardano un intero universo dall’oceano atlantico all’oceano indiano. Vi sembra poco? E adesso al “lavoro”.
Aleko e Zeno
Programma del corso
Lezione 1
Lezione 2
Lezione 3
Lezione 4
Lezione 5
Lezione 6
Lezione 7
Lezione 8
Lezione 9
Lezione 10
Lezione 11
Lezione 12
Lezione 13
Lezione 14
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