martedì 15 giugno 2004

Apatia e antipatia.

Dopo il voto “poco europeo” degli europei è necessario cambiare. Così non si può andare più avanti. E’ necessaria una profonda autocritica e una inversione di rotta nella politica europea, perché vi è la necessità di avvicinare più efficacemente le strutture dell’Unione ai cittadini europei. Finora non è stato così. Spettacoli come quelli che dopo un duro e faticoso negoziato si concludevano con la decisione difficile e sofferta di accettare o meno le quote latte non devono verificarsi più. E’ stato grave, molto grave non aver approvato in tempo la nuova Costituzione Europea licenziata dalla Commissione Giscard d’Estaing. I cittadini europei hanno percepito la mancata ratifica come l’ennesimo tentativo di rifare l’Europa delle Nazioni, tanto cara al centrodestra italiano e alle forze antieuropee. Da questo punto di vista, lo spagnolo Aznar e il polacco Miller che hanno impedito l'approvazione della Costituzione non hanno brillato né per intelligenza, né per senso politico se i loro elettorati li hanno puniti. Finiamola con l’Europa delle “quote latte” o della “politica verde”. Diamo l’Europa agli europei e non lasciamo agli statunitensi antieuropei il piacere di dare loro i giudizi più taglienti e disfattisti che si possano dare. Lasciamo che non vincano i giudizi antieuropei delle antipatiche lobbies americane quando affermano che “la vera novità di queste elezioni è stata l’apatia”. Per favore, con molta simpatia, riprendiamoci l’Europa.

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