sabato 26 giugno 2004

Politica, incendi, superstizione e insuccessi dell’On. Berlusconi.

Sempre più insistentemente compaiono sui giornali nazionali indiscrezioni e notizie sui retroscena che riguardano il ruolo che svolge quotidianamente il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, su certi aspetti della vita politica di Silvio Berlusconi. L’On. Letta è persona perbene, simpatica, dai modi gentili, discreti, cardinalizi, che in una certa misura ci ricordano il personaggio manzoniano del Padre Provinciale, tutto intento a spegnere fiammiferi che avrebbero potuto produrre incendi devastanti. Siamo convinti che l’On. Letta abbia spento finora centinaia di focolai, compreso l’ultimo in cui, accortosi che a una cena post-elettorale l’On. Berlusconi era a tavola con altri dodici commensali, non ha esitato un solo istante a salvare dall’imminente “combustione superstiziosa” il suo Presidente del Consiglio invitando al desco una guardia del corpo e non essere così in tredici! Sapevamo che l’On. Berlusconi fosse un “piromane della politica”, continuamente in azione con i suoi “cerini incendiari”, pronto ad accendere “focolai informativi” a ogni piè sospinto, salvo poi dare la colpa o a giornalisti senza scrupoli, o ai comunisti dell’opposizione. Ma che adesso si scopra che è anche condizionato da credenze, è troppo! Ma come può un imprenditore di successo, moderno e disinvolto come lui, far coesistere nel suo pensiero politica e superstizione, questa proprio non l’abbiamo capita. Se l’On. Letta, con le sue arti magiche di fine suggeritore, non convince il suo Presidente a far scomparire la credenza irrazionale della scaramanzia, l’On. Berlusconi rischia di prendere un’altra “scottatura elettorale”. Dare alla cabala le colpe delle proprie insufficienze è l’anticamera della sconfitta generale. Si sbrighi a cambiare politica e sfrutti le arti magiche del suo Sottosegretario per trovare un’idea brillante e, cambiando rotta, si allontani dalle potenziali pire in procinto di essere date alle fiamme. Altrimenti sarà un colossale rogo pieno di fiammate passionali. E il centrodestra, si sa, con le lingue di fuoco non scherza.

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