mercoledì 10 ottobre 2012

Cari reggini: qui si parrà la vostra nobilitate.


Il Consiglio comunale di Reggio Calabria è stato sciolto d'ufficio dal governo per "contiguità con organizzazioni mafiose". La città ha degli amministratori collusi con la ‘ndrangheta. Si tratta della più grave e clamorosa umiliazione che si potesse immaginare per la Regione Calabria, in contiguità con quella della Sicilia (che rimane maestra insuperabile su questo tema). Vogliamo essere chiari in questa vicenda perché non è possibile far finta di niente in una circostanza tanto grave quanto maldestra per i calabresi. Noi crediamo che su circa due milioni di abitanti che vivono nella regione ci siano molte persone che sono dei cittadini onesti e che vivono la propria vita all'insegna dei valori fondanti di una civiltà dalle grandi tradizioni culturali. Ma vi sono i rimanenti cittadini che sono indegni di appartenere all'Italia e fanno vergognare l'intero Paese. Noi ci aspettiamo che i cittadini onesti di Reggio Calabria abbiano il coraggio di accettare non solo il provvedimento ma, soprattutto, la sfida a "cambiare registro" in modo tale che alle prossime elezioni si possa modificare profondamente la composizione del Consiglio comunale e la vita politica della città. Spetta ai cittadini di Reggio Calabria, e solo a loro, decidere se essere giudicati dal resto d’Italia una collettività di gente civile in sofferenza per colpa di pochi o dei rozzi e primitivi selvaggi conniventi con la malavita organizzata. Il rischio c’è, perché il grado di civiltà di un popolo si vede nei momenti difficili. A loro la risposta con i fatti e non con le chiacchiere. Nel secondo canto dell´inferno, Virgilio rivela a Dante la sua missione e dice testualmente: “O muse, o alto ingegno, or m'aiutate; o mente che scrivesti ciò ch'io vidi, qui si parrà la tua nobilitate”. Se Reggio Calabria possiede valori spirituali li dimostri o sarà vergogna.

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