sabato 6 ottobre 2012

La sceneggiata.


Il Direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, dopo aver letto la lettera del suo editore, Paolo Berlusconi, ritira le dimissioni e ritorna al suo posto tra i suoi giornalisti. "La libertà che serve per fare bene il nostro lavoro la garantisce lui, Paolo Berlusconi [...] È la prova che qui c'è un senso di libertà che non si fa intimorire da soprusi e ricatti". Ha detto proprio così Sallusti, ritirando le dimissioni, senza vergognarsi delle cose dette. Si tratta di una vera e propria sceneggiata. Leggere che il sig. Paolo Berlusconi garantisce la libertà di espressione (per i giudici si tratta solo di diffamazione) è paradossale. Evidentemente i Berlusconi hanno il vizietto di famiglia di dire una cosa e poi fare il contrario. A Indro Montanelli che aveva creato dal nulla Il Giornale, invece di fargli un monumento, lo hanno licenziato in tronco, altro che libertà di espressione! Dovrebbero vergognarsi tutti, Editore e Direttore di questo giornale, altro che. Hanno trasformato la creatura di Montanelli in un quotidiano scandalistico, che vive di notizie provocatorie, sempre al limite del codice penale, sistematicamente teso a esaltare gli animi e a produrre astio e animosità contro tutti gli avversari dei fratelli Berlusconi. Poi, che i soprusi e i ricatti vengano fatti dagli altri contro il Direttore Sallusti questa è proprio bella. E’ complementare con quell’obbrobrio del giornalismo diffamante che è l'autore vigliacco dell'articolo, che non ha avuto il coraggio di assumersi la responsabilità di firmare il pezzo. Ecco perchè è stato condannato Sallusti. Qui la libertà di opinione non c'entra. E' solo una questione di furbizia alla Bertoldo per fare pubblicare un articolo al veleno a Renato Farina che era stato radiato dall'albo dei giornalisti. Il risultato? Si è diffamato un innocente e, fatto più grave, un Berlusconi ha premiato il diffamatore con un seggio al Parlamento. Il tutto alla faccia della libertà di opinione.

1 commento:

Giancarlo T. ha detto...

Alla parola sceneggiata aggiungerei napoletana, se non fosse offensivo, il termine, per i napoletani.
Libertà, non ricordo chi fù a definirla una parola peripatetica, perchè sulla bocca di tutti. La usò Hitler nella sua ascesa al potere in Germania, la usò Mussolini durante la marcia su Roma, la usò anche Stalin quando prese il potere, insomma non per colpa sua, della parola, ma l'uso che ne viene fatto è sempre soggettivo.
Quando inquadrano via dell'Umiltà, la sede del partito Berlusconiano, si vede nello sfondo un cartello , stile Pellizza da Volpedo, ed una frase " uomini e donne che vogliono essere e sentirsi liberi. Non sò se ridere di questo assunto o del nome della via , appunto UMILTA'.
Avevamo qualche dubbio sul fatto che avrebbe ritirato le dimissioni ? Io no, tutto è fatto per , appunto, fare scena, qualcuno , con pochissima capacità artistica, ci sta facendo "ridere" o "piangere" a seconda delle idee. Quello che viene sottaciuto, ad arte, questo si, è la ragione una diffamazione non ha niente a che vedere con la "libertà" anzi "!
Ma questo al Dott. Sallusti non viene in mente, meno che mai al Dott. Berlusconi junior. meno che mai ancora ai pochi suoi lettori, l'importante è il martirio quello si che lo è.

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