mercoledì 17 ottobre 2012

Inadeguatezze e mediocrità dopo le primarie del Pd.


Abbiamo grande rispetto di Luigi Bersani. Se diciamo che è uno dei pochi leader in Parlamento che merita attenzione e che comunica sensazioni di onestà “alla Peppone” non ci sbagliamo. Il suo fare bonario, la simpatia delle sue battute, la leggerezza della sua inflessione dialettale emiliana e la sua modestia lo collocano tra i parlamentari ai quali riconosciamo doti di moderatezza e di equilibrio. Le nostre non sono lodi ma semplice risultato di anni di osservazione. Aggiungiamo, altresì, che non è stato facile per lui essere il leader dell’opposizione a Silvio Berlusconi negli anni in cui il Cavaliere è stato il deus ex machina che andava, come dice Vasco, “al massimo” e avremo il quadro completo di ciò che appare dai media. Con l’inizio della campagna elettorale delle primarie, tuttavia, le cose non sono più le stesse. Adesso che Berlusconi è a un passo dalla “polvere” a Bersani si apre un futuro da probabile "altare" se non fosse per il fatto che in questi casi il giudizio su di lui esce dalla leggerezza delle caratteristiche fisiognomiche del suo viso per entrare in quelle dello spietato e concreto giudizio politico che si deve dare in questi casi. I due ruoli di Segretario nazionale del Pd e di candidato premier (se dovesse vincere le primarie) sono differenti. Adesso la bravura della sua arte del compromesso paradossalmente diventa una caratteristica maledettamente negativa. Qui sono necessarie altre doti di cui il Nostro è paurosamente scoperto. Inadeguato nella comunicazione, mediocre nella capacità di "bucare" il video, insufficiente nella visione internazionale della politica, carente nella competenza di comunicare con efficacia come invece comunica D’Alema, incompetente nell'esprimersi in lingua inglese, appare inidoneo nei panni del ruolo di premier e non mostra per niente il cosiddetto physique du rôle come al contrario, in tutta la sua autorevolezza, appare in Monti. A Bersani mancano le cosiddette skills, cioè le abilità a sapere padroneggiare con arte e maestria il palcoscenico della politica. Adesso che il gioco si fa più duro noi lo diciamo con chiarezza: è inadeguato al compito di Premier. Non è un'offesa ma semplice verità. Comunque andrà a finire questa storia, dopo le nuove elezioni perderemo di colpo la stima dei Capi di Stato stranieri. Ma questo lo sapevamo già. Mica è una sorpresa. Ritorneremo a essere i soliti nani in politica internazionale.

1 commento:

Giancarlo T. ha detto...

Mi permetta questa piccola divagazione sulle ultime dal "pianeta Grillo": Finalmente qualcosa di nuovo ! Dal celodurismo di bossiana memoria siamo giunti, finalmente, alla invidia penis, un salto che neanche il più fantasioso, eppure ce ne sono, dei nostri politici aveva mai tentato. La strada è aperta: ora si assisterà alla scontro più duro tra normodotati e superdotati, chi vincerà ?

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