mercoledì 3 ottobre 2012

L’intollerabile pesantezza degli scioperi della CGIL.


Di nuovo a scioperare, di nuovo a penalizzare i cittadini. L’inutile rito dello sciopero si è ancora una volta ripetuto, producendo sofferenza e amarezza. Grande soddisfazione invece dei sindacalisti. Disagi, confusione e malori si sono verificati in diverse città d’Italia per lo sciopero di 24 ore della solita triplice e allegra combriccola sindacale che, a corto di scioperi negli ultimi mesi, si è data da fare per recuperare il tempo perduto. "Dovevamo protestare contro Monti" è la risposta. Si, ma intanto hanno fatto soffrire la povera gente. Vero Camusso? Una vera e propria indecenza, con pendolari che a Milano si sono buttati sotto le saracinesche della metropolitana mentre stavano chiudendo i cancelli nella speranza di poter prendere l’ultimo treno. Cosa dire di questa ennesima stupidità umana del sindacalismo italiano che ha permesso di far trionfare l’idiozia più assoluta che produce disagi e supplizi ai cittadini? Da una parte si gioca allo sciopero sulla pelle dei più deboli, dall’altra si subisce l’imbroglio e si soffre. Insomma, un’orgia di ingiustizia che si somma alla stretta economica imposta dal governo. Fino a quando questa libertà di creare sacrifici ai più deboli con lo sciopero politico e inutile? Forse questo sciopero cambia qualcosa?

1 commento:

Giancarlo T. ha detto...

Tre episodi in apparenza scollegati tra di loro, il primo oggetto del suo posta; il secondo , cronaca attuale , il direttore dell'agenzia incaricata di incassare le imposte che si appropria degli incassi e il terzo i due radicali che per contestare una disposizione del Sindaco sfidano mangiando panini in luoghi vietati. Cominciamo dall'ultimo. Che l'ordiananza non possa trovare tutti d'accordo ci sta tutta, ma la domanda è, possibile che ad ogni cosa che la controparte fa o prova a fare si debba frapporre una squinternata opposizione ? Bene sarebbe farla nella sede opportuna con tanto di interventi dopo di che lasciate ai cittadini l'onere , o l'onore, della approvazione.
La seconda, il nostro sistema prevede controlli a diversi stadi ed obblighi per le diverse operazioni che si compiono con il denaro pubblico, eppure ad ogni piè sospinto ci si ritrova con episodi che lasciano interdetti, la spiegazione di quello che è accaduto c'è ma non è questo il punto il punto è che è accaduto, quando con tutti controlli non sarebbe dovuto accadere.
La protesta sindacale, terzo punto, dopo 5 anni di attesa per il rinnovo del contratto la protesta è esplosa, non che sia giustificablie come, ma è esplosa. Non rasserena il clima l'ultima esternazione del presidente di confindustria che chiede più ore di lavoro, verrebbe da chiedere quale lavoro, ma andiamo oltre, quello che ci incarta è la contrapposizione delle classi, abbiamo ancora il concetto novecentesco socialisteggiante che l'altra parte, quelli dei padroni, è la controparte naturale come lo sono il predatore e la preda. Ho fatto parte, in gioventù, del sindacato ed in alcuni casi mi sono trovato in profondo disaccordo con quanto veniva detto e fatto, ma l'alternativa era la non partecipazione, e questo, non fà parte del mio essere.
Cosa lega i tre episodi, a mio avviso il legame comune è la totale mancanza dell'etica civica, io la penso così e quindi opero in tal senso. Contestare l'operato del Sindaco fa parte delle proprie libere possibilità, ma io dico nei luoghi preposti, altrimenti il cittadino riceve messaggi anarcoidi.
Il direttore che si intasca i denari delle tasse, segue a ruota "er Batman" perchè lui ne ha avuta la possibiltà come soggetto poco controllato e poco controllabile, quindi l'occasione....
Il sindacato che forte del suo potere di mobilitazione non si cura dei danni e, sopratutto, del diritto degli utenti ad avere un servizio, non se ne può fare a meno. Non è vero a suo tempo discussi con un sindacalista portanto ad esempio un episodio appena accaduto, se mi trovo in ospedale e l'addetto al servizio non lo svolge o lo svolge male non puoi trovarmi la scusa che era oberato di lavoro o peggio ancora aveva da fare, come facente parte della stessa categoria, lavoratore, avevo ed ho il diritto, lo stesso che tu pretendi, d'essere rispettato. A Milano è accaduto questo, la fascia oraria doveva essere rispettata ma dato l'afflusso alle otto e trenta i treni non potevano fermarsi, quindi, da quì la decisione che nessuno confermerà, si fermano fuori stazione e chi si visto si è visto.
Ciascuno dei tre episodi conferma a mio avviso la totale mancanza di rispetto, per le regole, per i cittadini, per le autorità liberamente elette !
Lo so appaio come Catone il Censore e questo mondo non è quello che vorrei ma, dobbiamo viverci, non ne abbiamo altro !

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