venerdì 5 ottobre 2012

Per non sprecare il voto.


Sul blog di Gigliola Ibba, a proposito delle difficoltà di rottamare il sistema degli attuali dirigenti di partito, una volenterosa ma ingenua partecipante ha detto: “votiamo un governo tecnico! E’ l’unica soluzione per essere temporaneamente protetti dalla pseudo politica italiana”! Le risposte di questo tipo, oppure del tipo non vado a votare, oppure votiamo scheda nulla, etc. sono inadeguate e inutili. Il fatto è che alle prossime elezioni il partito, o la coalizione, che prenderà più voti governerà per cinque anni! E le liste non le facciamo noi ma i partiti, gli stessi partiti che sono oggetto di contestazione di malgoverno. E questi partiti eleggeranno un numero di deputati a loro somiglianza, in grado di sostenere politicamente la loro maggioranza di governo. Come risolvere dunque il problema? Esistono due sole possibilità concrete: 1) che il cittadino individui un partito, che a suo parere manifesta di contrapporsi al sistema dell'attuale partitocrazia, e lo voti; 2) che lo stesso cittadino collabori con il movimento ETICA SEMPRE per presentare il movimento stesso come partito alle prossime elezioni con l’obiettivo di cercare di eleggere il massimo di parlamentari per influenzare in senso etico la scelta del nuovo governo. Non esistono altre possibilità concrete. Gli strali e le invettive inviati ai politici o, peggio, le parolacce becere non producono parlamentari in Parlamento in grado di condizionare il sistema a favore dell'etica e dell'onestà. Capite subito che ognuna delle due scelte è comunque insicura. La prima significa votare il populista Grillo. Ve la sentite di votarlo? Siete in grado di accettare il suo populismo e certe scelte sciagurate come l'uscita dall'euro e dall'UE, tanto per fare un esempio? Se si, e se non avete scrupoli, è una soluzione (non so quanto intelligente) per contribuire a combattere CONCRETAMENTE l'attuale sistema. La seconda significa costruire una organizzazione in grado di sostenere un impegno pesante e faticoso, forse al di sopra delle nostre semplici risorse (ideali ed economiche), per dare corpo CONCRETAMENTE a una lista di partito. A questo proposito diciamo che si rischia l’insuccesso, perché non crediate che gli italiani daranno i voti con facilità. D'altronde, perché un cittadino di Anagni o di qualunque altra città dovrebbe votare il partito di Gigliola Ibba? Il cittadino del paese di Anagni (è un esempio) conosce Fiorito detto ‘er Batman. E’ suo compaesano, lo ha sempre visto dare soldi e lavoro ai suoi compaesani e probabilmente lo rivoterebbe senza turarsi il naso. La ragione sta nel fatto che questo cittadino molto probabilmente non ha nè la capacità critica di comprendere che ha sbagliato a votare il “divoratore di ostriche”, nè l'idea che esistono ideali e valori come l'etica e la morale in grado di dare senso alla sua vita. Ma la scelta più sbagliata sarebbe astenersi dal voto o votare scheda bianca o nulla. Tra tanti cattivi, l'unica speranza è che molti buoni individuino il "meno peggio" e lo votino. Non abbiamo suggerimenti da dare per individuare il "meno peggio". Bonis nocet qui malis parcet, soleva dire Seneca. 'Chi premia i cattivi nuoce ai buoni'. Dunque, visto che in politica sembra che non esistano i buoni, votiamo se non altro i meno cattivi, sicuramente non nuoceremo ai buoni.

1 commento:

Giancarlo T. ha detto...

Sul principio non sprecare il voto mi trovo sempre d'accordo, anzi se ricorda io avanzai l'idea che anzichè rivedere la Costituzione, nella parte che stabilisce il numero dei parlamentari , si stabilisse la regola della eliminazione dei resti. Quindi 50 % dei votanti alle urne 50 % degli eletti !
Detto questo vengo al concreto, la sua lettera. Le racconto un episodio che, durante una trasmissione televisiva me accadde di vedere. Erano i primordi della resistibile ascesa della lega, come ricorderà le prime formazioni si chiamavano in modo diverso, una di queste liga veneta. Il giornalista intervistava uomini e donne del popolo su temi di attualiotà politica, uno di questi si lamentava della politica in genere adducendo come ragione , al proprio disagio, il fatto che c'erano troppi partiti e che, secondo lui, questa polverizzazione portava solo più appetiti da soddisfare che vantaggi per la collettività, premesse condivisibili sui concetti, alla domanda se se la sentiva di dichiarare per quale partito aveva votato rispose liga veneta. Lascio a lei il commento !

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