mercoledì 21 luglio 2004

Una televisione che propone soltanto vuoto di idee e assenza di cultura.

Ci troviamo in una fase della nostra storia veramente difficile e carica di conseguenze sfavorevoli per la nostra vita. Non è questione di partiti al governo, né di mode passeggere. Viviamo una fase della nostra civiltà che è all’insegna della fuga dai valori, che spaventa per la piega con la quale si sta sviluppando la logica della vita per noi italiani. La presenza di una televisione che divora tutto e dalle facoltà illimitate, la ricerca continua del benessere fisico come status, l’esasperato inseguimento dell’eleganza e dell’estetica del corpo, l’avvenenza e la bellezza come feticcio e progetto di vita, il calcio come sostituto di valori e di ideali, la violenza come modalità di vita, l’auto e il cellulare come golem che ci avvolge e ci consuma ci fanno paura e nello stesso tempo ci inquietano. Affrontiamo un elemento di questo confuso mosaico, che poi è quello più pericoloso, proprio perché subdolo e, dunque, più carico di pericoli. Ci riferiamo alla televisione e alle conseguenze estremamente negative che essa provoca sullo sviluppo spirituale ed etico dei giovani; e non solo. Vengono creati palinsesti in cui più del 95% dei programmi prevedono o donnine seminude, ovvero musiche che mettono a dura prova l’udito, oppure sarabande e baraonde di fantaprocessi di calcio, altrimenti vuote e insulse trasmissioni di banali e diseducativi vissuti personali in cui i partecipanti gridano, dall’inizio fino alla fine, petulanti commenti personali senza alcuna dignità. In pratica, vi è una folle rincorsa alla superficiale, inconsistente e misera proposizione di modelli esteriori la cui futilità è di un vuoto culturale semplicemente sconsiderata. Ma è possibile che la televisione pubblica, con qualunque Direttore Generale e qualsivoglia Presidente non faccia nulla per trasformare questa risorsa che è la televisione pubblica in programmi culturali, significativi, educativi e interessanti? Possibile che in Parlamento nessuna forza politica abbia a cuore questo fatto? L’esperienza insegna che la diseducatività dei programmi televisivi non è una questione di maggioranze o di governi. Sia con il centrosinistra, sia con il centrodestra si ripropone sempre la stessa minestra. Donnine svestite a colazione, a pranzo, a cena e di notte. Canzoni di importazione americana e musiche statunitensi che fanno solo rumore e producono sordità. Film di guerra e di azione che sono semplicemente demenziali. Violenza gratuita a più non posso. Insomma un nulla condito con il vuoto più assoluto di idee. E’ possibile che non ci sia nessun antitodo? E’ possibile che chi paga il canone si debba sorbire tutti questi programmi insulsi? Ma allora che ci stanno a fare un Ministro dell’Istruzione e un altro della Cultura? E le Segreterie dei partiti che fanno? E i Direttori dei giornali che dicono? Silenzio di tomba. Tanto tra non molto sarà la cultura ad essere portata al cimitero perché defunta.

Nessun commento:

Support independent publishing: buy this book on Lulu.