giovedì 1 luglio 2004

Quando un terrorista viene assicurato alla giustizia è sempre un fatto positivo.

Una buona notizia è la notizia che il Sig. Cesare Battisti, terrorista rosso, condannato per diversi omicidi compiuti negli anni del brigatismo rosso, se il governo francese confermerà la sentenza, dovrà rientrare in Italia da Parigi, perchè la Chambre des Istruction ha dato all'Italia il parere positivo per l'estradizione. Bene. E’ giusto che chi ha sbagliato, paghi. Lo attende una fine ingloriosa. Dopo essere evaso nel 1981 dal carcere di Frosinone ed avere ucciso quattro persone e reso paraplegico un giovane, finalmente Monsieur Battistì, sconterà la pena dell'ergastolo inflittagli dalla Giustizia italiana. Credo che sia una buona notizia. Non foss'altro per ricordare a coloro che si sono dedicati all’infame progetto terrorista che gli assassini, di sinistra o di destra non fa differenza, devono meditare tutti nel carcere giudiziario sui loro crimini. Solo così la gente potrà sperare, suo malgrado, di non essere più oggetto al “tiro al piccione”. Speriamo solo, che non ci siano a breve, provvedimenti di clemenza che lo mettano di nuovo fuori dalla galera.
In questo momento però il nostro pensiero va al figlio del gioielliere Torreggiani, che è stato costretto da allora a vivere per tutta la vita su una sedia a rotelle. Questo signore, adesso non più giovane, in tutti questi anni avrà trascorso tanti brutti momenti e avrà provato tanto dolore. Un dolore smisurato, inaudito, terribile, perché alla memoria del padre ucciso dal Sig. Battisti ha dovuto aggiungere la sua triste condizione di paralitico per tutta la vita. Non è facile immaginare quanto dolore ha procurato nel giovane questo terribile evento. La cosa che maggiormente sconcerta, tuttavia, è che dalle persone che sono state invischiate a diverso titolo in questa faccenda, non si è mai avuto nessun pentimento per l’enorme dolore arrecato a tutti i familiari delle loro vittime. E’ questo ciò che maggiormente colpisce in questi sconcertanti personaggi senza pietà, come i bounty killer del profondo west americano, in cui i vari “Sartana and company” ignoravano qualunque grido di pietà e di dolore e sparavano a ripetizione con il loro revolver a volontà. La nostra soddisfazione per l’esito della richiesta di estradizione è però praticamente annullata dal pensiero che come il Sig. Torreggiani, in Italia di queste persone ne esistono a decine, che sono costrette a ricordare l’immane tragedia che li ha perseguitati. Ci scusino per essere state obbligate oggi a ricordare. Forse, adesso, tutte queste vittime, alle quali nessuna sentenza ridarà vita ai loro cari, potranno sopportare con maggiore serenità il peso della tragedia vissuta. Ci scusino per aver tolto l’oblio all’amarezza che la vita ha riservato loro in tutti questi anni. Rimane in noi l’amaro in bocca che la società francese, per tanti anni, ha permesso a questi criminali di essere al riparo della giustizia. Ah, Monsieur President de la Republique Francais, Francois Mitterand. Era proprio necessario copiare la politique sovietique dei tempi del compagno Bresnev per dare loro asilo politico e spacciarla per un atto di libertà? Peccato, Monsieur Mitterand. Con quel provvedimento, ad Ella è rimasta una macchia indelebile sulla sua figura.

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